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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2014 alle ore 19:32.

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Negli Stati Uniti si è dimesso dalla polizia Darren Wilson, l'agente bianco che il 9 agosto uccise il diciottenne disarmato afroamericano Michael Brown. Il poliziotto ha scritto una lettera a un quotidiano locale affermando che il suo addio è da mettere in relazione con i problemi di sicurezza scatenatidal suo mancato rinvio a giudizio: «Speravo di continuare a lavorare nella polizia ma la sicurezza degli altri agenti e dell'insieme della comunità rivestono un'enorme importanza per me», ha scritto. «Spero che le mie dimissioni aiutino la comunità a guarire» dalle sue ferite.

Il suo avvocato, Neil Bruntrager, aveva annunciato già mercoledì che il suo cliente si sarebbe dimesso e che non avrebbe cambiato idea. Nonostante il suo addio decine di manifestanti sabato si sono riuniti di nuovo dinanzi la stazione di polizia di Ferguson e hanno dato fuoco a una bandiera americana e rivolto parole di scherno agli altri agenti.

In precedenza, sempre sabato, decine di manifestanti, alcuni provenienti anche da altri Stati degli Usa, avevano cominciato una marcia che spera di radunare migliaia di persone lungo 192 km: “Il cammino per la Giustizia”, da Ferguson, alla periferia di St.Louis, fino alla capitale del Missouri, Jefferson City. I manifestanti, organizzati dall'Associazione Nazionale per il Progresso della Gente di Colore, chiedono le dimissioni della capo della polizia di Ferguson, una riforma fondamentale dei servizi di polizia a livello nazionale e la fine della discriminazione razziale.

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