Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2014 alle ore 13:31.
L'ultima modifica è del 01 dicembre 2014 alle ore 15:38.

My24
Jens Stoltenberg (Afp)Jens Stoltenberg (Afp)

BRUXELLES – È un nuovo vertice dei ministri degli Esteri della Nato dedicato alla situazione in Ucraina quello che si terrà qui domani a Bruxelles. Segnata da sensibilità diverse, tra Paesi che vogliono mantenere aperto il dialogo con la Russia e altri che invece sostengono la necessità di un rapporto duro con Mosca, l'Alleanza discuterà dell'idea di riattivare il consiglio Nato-Russia, che ormai non si riunisce da giugno. L'Italia inoltre tenterà di sensibilizzare i suoi partner sulla situazione in Libia.

Durante una conferenza stampa stamani, il segretario generale della Nato ha sottolineato la crescente «significativa» presenza di truppe russe alla frontiera russo-ucraina e anche sullo stesso territorio orientale dell'Ucraina. Jens Stoltenberg ha notato «importanti trasferimenti di armi, equipaggiamento e personale militare russi ai separatisti violenti». Da mesi l'Ucraina è al centro di una guerra civile. La parte orientale del Paese sta lottando per separarsi da Kiev.

La Nato accusa la Russia di avere interferito nella politica ucraina e di appoggiare la comunità russofona nella regione orientale dell'Ucraina. In questo contesto, l'Unione europea ha annunciato in estate sanzioni economiche contro il governo russo. I Paesi della Nato, che nonostante la difficile situazione sul terreno vogliono tenere aperto il dialogo con la Russia, riproporranno domani l'ipotesi di riconvocare il Consiglio Nato-Russia, un organismo che deve servire alla collaborazione tra i due blocchi.

È possibile che la riunione di domani dei ministri degli Esteri termini con un auspicio che si vada in questa direzione. Di più sembra difficile immaginare. Molti Paesi insistono per coltivare il dialogo con Mosca – tra questi l'Italia, ma anche la Germania e la Francia. Altri sono invece favorevole a una linea più dura, di contrasto alla Russia per la sua politica nell'Europa dell'Est. Tra questi, i Paesi baltici, la Polonia, ma anche la Gran Bretagna e il Canada.

Se il rapporto con la Russia si è guastato, al netto della situazione in Ucraina, è anche perché l'allargamento della Nato verso Est è stato visto a Mosca come una minaccia. Proprio questa settimana i ministri discuteranno del ruolo dell'Alleanza atlantica nel rafforzare la capacità di difesa di due repubbliche ex sovietiche, la Moldavia e la Georgia. Alcuni osservatori si chiedono se questa scelta non accentuerà le tensioni con il governo russo, pesando sullo stesso dialogo propugnato da alcuni Paesi.
Infine, i ministri degli Esteri discuteranno domani anche della situazione in Afghanistan, con il cambio di registro della presenza Nato nel Paese, e la fine (o almeno così è auspicato dai leader politici) della fase di combattimento; così come delle crisi che stanno colpendo il Maghreb, in particolare la Libia. L'Italia vorrà certamente sensibilizzare i suoi partner su questo fronte, tenuto conto del fatto che lo sconquasso nel Paese è una delle cause dei flussi di immigrazione clandestina verso Nord.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi