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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 01 dicembre 2014 alle ore 06:46.

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L’euforia dei giorni che precedettero l’esame per la capitale europea della cultura non è evaporata del tutto. Ravenna ha altre chance, prima tra tutte le celebrazioni nel 2021 per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Si attendono centinaia di migliaia di appassionati. Con la coda inevitabile di convegni, seminari, dibattiti che polarizzeranno l’attenzione degli studiosi della lingua italiana in giro per il pianeta. Una conferma, semmai ce ne fosse bisogno, sul ruolo del turismo culturale (tre milioni di visitatori l’anno), l’altro cantiere immateriale perennemente aperto di Ravenna, con il porto che intercetta passeggeri da Venezia, impantanata nelle polemiche sull’ingresso delle supernavi in laguna. Il resto è frutto della pianificazione elaborata per la candidatura del 2019. Se alcune idee del Mibact troveranno una sponda politica, le cinque città finaliste arrivate alle spalle di Matera - Ravenna, Siena, Cagliari, Perugia, Lecce - potrebbero fregiarsi del titolo di capitale italiana della cultura già nel 2015. Un riconoscimento che sancirà ancora una volta la vocazione culturale di questa luccicante porta d’Oriente.

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I risultati dell’indagine

La posizione della provincia di Ravenna nella classifica finale e nelle sei macro-aree considerate dall’indagine 2014 sulla Qualità della vita, la posizione occupata nell’edizione 2013 e il trend

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