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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2014 alle ore 11:39.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2014 alle ore 13:31.

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Il ministero dell'Interno iracheno ha smentito la notizia circolata ieri sui media sull'arresto in Libano di una delle mogli di Abu Bakr al Baghdadi, il 43enne iracheno capo dello Stato islamico (Isis) autoproclamatosi califfo. In un comunicato del ministero si afferma che la donna, Saja al Dulaimi, ha un fratello e una sorella detenuti per reati di terrorismo in Iraq, mentre il padre combatte in Siria nelle fila del Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Al Baghdadi, inoltre, ha solo due mogli: Asmaa Fawzi Mohammad Al Dulaimi e Israa Rajab Mahal Al Qaissi.

Ieri né l'esercito né alcuna autorità libanese avevano confermato l'arresto della presunta moglie del Califfo dell'Isis, mentre una serie di notizie, spesso contraddittorie, circolavano su vari mezzi d'informazione secondo cui l’arresto era opera dell’intelligence libanese. Secondo alcune versioni la donna era stata arrestata con un figlio di 8-9 anni, secondo altre con una figlia della stessa età.

Le notizie concordavano nel dire che la presunta moglie di Al Baghdadi era stata bloccata una decina di giorni prima mentre cercava di entrare dalla Siria con documenti falsi ed era stata rinchiusa nella sede dei servizi di intelligence del ministero della Difesa a Yarze, poco fuori Beirut. Il comunicato del ministero dell'Interno iracheno, che è la prima presa di posizione ufficiale in materia, afferma che «la donna arrestata dalle autorità libanesi è Saja Abdul Hamid al Dulaimi, sorella di Omar Abdul Hamid al Dulaimi, che è detenuto dalle autorità (irachene) ed è condannato a morte per aver partecipato ad attentati a Bassora e a Nassiriya». «La donna - prosegue la nota - è fuggita in Siria, è stata arrestata dalle autorità siriane e poi rilasciata nell'ambito di uno scambio per i rilascio di alcune suore prese in ostaggio a Malula lo scorso anno». Il ministero dell'Interno aggiunge che anche una sorella di Saja, Duaa Abdul Hamid al Dulaimi, è stata catturata dalle autorità del Kurdistan iracheno ad Erbil per aver cercato di compiere un attentato suicida, mentre il padre si è unito al Fronte al Nusra in Siria.


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