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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 alle ore 22:27.
L'ultima modifica è del 21 dicembre 2014 alle ore 23:20.

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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (ItalyPhotoPress)Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (ItalyPhotoPress)

«Non so quello che avverrà, ma deve essere un processo sereno, tranquillo, semplice, chiaro. Il Presidente della Repubblica è un garante, deve essere una persona di grande saggezza e equilibrio, eletto da una alleanza ampia, dovrebbero votarlo dai grillini a Fi a Sel, ma nessuno, nemmeno il Pd, ha diritto di veto». Lo ha detto Matteo Renzi intervenendo alla trasmissione «Che tempo che fa» condotta da Fabio Fazio su Rai 3. «Il Patto del Nazareno riguardava riforme e legge elettorale. Non è il patto del mago Otelma» ha aggiunto, ma «certamente si cercherà sul Quirinale l'accordo con Berlusconi, che già ha votato Ciampi e Napolitano».

La legge di stabilità «diminuisce la pressione fiscale»
Il premier nel faccia a faccia con Fabio Fazio ha toccato tutti i temi di attualità, dalla legge di stabilità alle riforme, fino al problema della corruzione. «Sulla legge di stabilità abbiamo fatto un po’ di “casini”, di cui mi prendo tutta la colpa - ha ammesso - ma elogio senatori come il 91enne Zavoli, che si è seduto alle 10 di mattina in Senato e si è alzato la mattina dopo alle 7. Lo so che lo fanno gli italiani, ma quando lo fa il Senato mi piace elogiarlo». Una manovra, ha tenuto a precisare, che «non lascia invariata la pressione fiscale, la diminuisce».

Al Cdm della vigilia di Natale Jobs Act e Ilva
Renzi ha confermato anche le date chiave della sua agenda di governo. Mercoledì prossimo, vigilia di Natale, ci sarà un Consiglio dei ministri importante dove saranno varati «i decreti legislativi sul lavoro per attuare la riforma» e i decreti sul fisco. Nello stesso Cdm «ci sarà un decreto legge importantissimo su Taranto. Ho la fama di essere di destra quando mi occupo di lavoro, di sinistra quando mi occupo di aziende. Ma per me l'Ilva è una realtà che va salvata a tutti i costi, con un intervento pubblico e un grande intervento di risanamento ambientale». L’appuntamento successivo è quello con le riforme costituzionali e con la nuova legge elettorale che, ha garantito, saranno approvate entro il prossimo 31 gennaio.

Continua la battaglia per scorporare gli investimenti dal deficit
Il premier ha anche tracciato un primo bilancio del semestre italiano di presidenza europea, che si chiude alla fine dell’anno. La battaglia per ottenere più flessibilità nelle regole europee di finanza pubblica non può dirsi ancora vinta, a causa di numerose resistenze, ma l’Italia continuerà a combatterla nei prossimi mesi. «Nel 2015 - ha detto- vanno tolti gli investimenti dal computo del 3% per il rapporto deficit-pil». E «nel 2015 cercheremo di mantenere tutti i nostri impegni Ue e lavoreremo perché gli investimenti siano sbloccati dal patto di stabilità, anche levando dal computo i fondi europei».

Mafia capitale: «Schifezze pazzesche, ma l’Italia è più bella»
«Se ci sono i ladri - ha detto rispondendo a una domanda di Fabio Fazio sull’inchiesta «Mafia capitale» - la risposta delle persone perbene non è lo scoraggiamento. A Roma sono state fatte schifezze pazzesche, perché non solo si ruba, ma si ruba sui più deboli. Ma dopo 300 giorni ho l'energia del primo giorno nel dire che stavolta cambiamo perbene. C'è un'Italia più bella delle schifezze». Quanto ai magistrati, «scrivano sentenze, non comunicati stampa. In Italia non sono tutti ladri. Se uno ha rubato, deve pagare e, se è dirigente pubblico, non deve più avere a che fare con la cosa pubblica».

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