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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 16:59.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2014 alle ore 21:26.

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M5s chiede “pro tempore” presidenza assemblea capitolina
Il M5s in realtà aveva in precedenza reclamato la presidenza dell'assemblea capitolina, sia pure “pro tempore”, perché, come ha spiegato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio «il nostro obiettivo restano le dimissioni di Marino e lo scioglimento del Comune di Roma». I grillini si sono dati appuntamento in serata al Campidoglio per un’iniziativa che ricorda quella di Beppe Grillo in occasione dell'ultima elezione del presidente della Repubblica quando invitò i cittadini ad “accerchiare” la Camera mentre le votazioni erano in corso. Con un appello: «Poche chiacchiere. C'è la mafia a Roma e dobbiamo spazzarla via. Aspettiamo tutti i cittadini romani in Campidoglio. L'onestà tornerà di moda».

Marino: giunta con M5S proposta condivisibile
Ma nel frattempo il sindaco Marino, intervistato dal TG3, ha aperto a sorpresa ai grillini, definendo «condivisibile» l’ipotesi, lanciata oggi dall’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, di una giunta straordinaria «di salute pubblica» aperta anche al Movimento 5 Stelle. «Serve un insieme di persone al di sopra di ogni sospetto - ha detto Marino - anche se non so se i M5s sono disponibili». Poi il sindaco ha confermato l’imminente rimpasto: «Penso che avremo un assessorato alle periferie e forse uno alla trasparenza e alla legalità».

Orfini: stop correnti, uniti contro malaffare
Il capogruppo Pd in consiglio comunale Fabrizio Panecaldo, al termine della riunione dei Democratici capitolini con il commissario dei Dem di Roma, ha riferito: «Orfini ci ha detto non si deve più ragioniare in termini di correnti, ma che deve essercene una sola contro il malaffare». Il neo commissario del Pd capitolino ha inoltre organizzato per il 7 dicembre un’assemblea aperta «contro le mafie e per il rilancio del partito a partire da periferie, municipi e base» nel rione periferico del Laurentino 38. Ma nel partito c’è maretta. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, ha attaccato: «Non bisogna guardare in faccia a nessuno, il Pd in particolare deve essere in primo piano per ulteriori accertamenti sulle istituzioni coinvolte, mi auguro che si lavori accanto alla magistratura senza interferire ma si dia una mano per fare inchieste amministrative interne». Mentre Roberto Morassut, ex assessore della giunta Veltroni, a Mix 24 su Radio 24 ha incalzato: «Il Pd romano dovrebbe uscire da tutti i consigli di amministrazione» delle municipalizzate. E ha aggiunto: «Lo avrebbe dovuto fare già da quattro o cinque anni ».

De Girolamo (Ncd): fuori i corrotti dagli appalti
La capogruppo Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo, ha invocato invece un “repulisti” negli appalti. «Sorteggiare i membri delle commissioni giudicatrici delle gare d'appalto per gli enti pubblici all'interno di un elenco di esperti. È questa la soluzione più praticabile e auspicabile affinché non si ripetano più scandali come quello che sta investendo ora la capitale. In merito presenterò una proposta di legge e un emendamento alla legge di stabilità al Senato», ha proposto De Girolamo, che ha aggiunto: «Da mesi mi batto e continuerò a farlo per evitare che i corrotti, chi bara, possano condizionare e inficiare l'amministrazione pubblica»

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