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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2014 alle ore 13:53.
L'ultima modifica è del 06 dicembre 2014 alle ore 13:55.

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Donatella Visconti (Fotogramma)Donatella Visconti (Fotogramma)

Sono funzionarie di enti pubblici, imprenditrici, manager. E sono convinte che «soltanto donne e uomini competenti e illuminati, uniti e tra loro solidali, potranno portare fuori il Paese dalle sabbie mobili in cui si è arenato», offrendo contributi concreti per i diritti e per la crescita. È questa la filosofia del network “Sui Generis”, presentato a Roma a fine novembre, che il 16 dicembre celebrerà l’assemblea pubblica.

Valorizzare le eccellenze femminili
A guidare l’associazione è Donatella Visconti, già presidente di Banca Impresa Lazio, con le vicepresidenti Anna Maria Ciuffa, editrice di Specchio economico, e Daniela Becchini, dirigente della Direzione patrimonio e investimenti dell’Inps. Visconti ha illustrato l’obiettivo ultimo del network: valorizzare le eccellenze, i talenti femminili e l’affermazione dei giovani nel mondo del lavoro. Sono due i tavoli di lavoro avviati: il primo sulla legalità, al quale il questore di Roma Niccolò D’Angelo ha assicurato parteciperà un rappresentante della polizia; il secondo sulla riforma del sindacato. Perché “Sui Generis” intende fare squadra e lobby per avanzare proposte per «disegni di legge improntati al pragmatismo e al buon senso».

La proposta: permettere alle lavoratrici di detrarre l’80% delle spese colf
Un’idea è già sul piatto. A lavorarci è Paola Diana, imprenditrice e presidente di “Sui Generis Giovani”, che racconta: «La mia idea di proposta di legge, che porteremo avanti con una task force “Sui Generis” composta anche da Carla Collicelli, vicedirettore generale Censis, e Gabriella Traversa, revisore fiscale PricewaterhouseCoopers Londra, sarà quella di permettere solo alle donne che lavorano di detrarre l’80% della spesa annua di una professionista che cura la casa, i bambini o gli anziani». Una leva formidabile, assicura Diana, per favorire l’occupazione femminile (in Italia al palo) e dunque la crescita del Pil, evitare alle madri l’abbandono del posto di lavoro dopo la nascita dei figli e incentivare l’emersione del sommerso tra le lavoratrici domestici. «Sarebbero aiutate proprio le giovani tra i 28 e i 45 anni - afferma l’imprenditrice - che è la più colpita dalla difficoltà di trovare un lavoro e di mantenerlo dopo la maternità».

Il valore della diversity
La parola chiave del network è “diversity”, testimoniata dall’alta partecipazione degli uomini alla presentazione dell’associazione. Tra i relatori Vincenzo Boccia, presidente del comitato credito e finanza di Confindustria, Vincenzo Caputo, vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria.

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