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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2014 alle ore 21:21.
Il tanto contestato programma di interrogatori usato dalla Cia dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 - e oggi definito «inefficace» e «brutale» dalla Commissione d'Intelligence del Senato Usa - è stato sviluppato da due psicologi con scarsa esperienza che furono pagati 81 milioni di dollari per il loro lavoro. È quanto emerge dal rapporto diffuso oggi dalla Commissione stessa presieduta da Dianne Feinstein (democratica della California). I loro nomi non vengono svelati, nel documento ci si riferisce a loro con gli pseudonimi Grayson Swigert e Hammond Dunbar, ma il New York Times li identifica come James E. Mitchell e Bruce Jessen.
Prima dell'attacco alle Torri Gemelle a New York, i due contractor stavano lavorando al programma dell'Air Force chiamato Survival, Evasion, Resistance and Escape (Sere) e volto a fornire al personale militare, ai civili che lavorano per il dipartimento della Difesa e ai contractor militari un training per evitare la cattura e insegnare tecniche di sopravvivenza. Non avevano alcuna conoscenza di tecniche per condurre interrogatori, di al Qaeda, di anti-terrorismo o «qualunque conoscenza linguistica e culturale rilevante», si legge nel rapporto.
«La Cia ha fatto affidamento su questi due contractor per valutare il programma degli interrogatori che loro stessi avevano concepito e per il quale avevano ovvi interessi finanziari», ha dichiarato dai banchi del Senato la Feinstein. I due psicologi hanno personalmente condotto gli interrogatori, incluso il ricorso al waterboarding, dei detenuti più importanti per la Cia. Sono stati loro poi a fornire una valutazione sullo stato psicologico dei carcerati per determinare se le tecniche “potenziate” (in altre parole, le torture) dovevano continuare.
«Valutare lo stato psicologico di ogni detenuto che loro stavano interrogando è un chiaro conflitto di interessi e una violazione delle linee guida professionali», ha accusato Feinstein. I due avrebbero addirittura funzionato da intermediari tra la Cia e servizi stranieri di intelligence.
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