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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2014 alle ore 06:36.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2014 alle ore 15:39.

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Il trend e i fondamentali

Dopo anni di crescita negativa e pagelle preoccupanti la Grecia sembrava aver ritrovato quest’anno il passo giusto: la crescita ritrovata, attestata dalle ultime previsioni della Commissione europea, il miglioramento dei conti pubblici, testimoniato da un avanzo primario dello 0,8% nel 2013, persino il rilancio del faticoso programma di privatizzazioni facevano intravvedere l’uscita dal tunnel, sebbene restasse il pesante fardello del debito pubblico. Il quadro positivo trovava riscontro anche nel calo dei rendimenti dei titoli di Stato decennali, indice di una ritrovata fiducia dei mercati nel Paese.

Gli ultimi mesi hanno segnato però una pericolosa inversione di rotta. Il braccio di ferro con le istituzioni internazionali sulle misure di risanamento ancora da realizzare e per un’uscita dal piano di aiuti internazionali è sfociato ora in una crisi politica dall’esito incerto, che potrebbe portare a elezioni politiche anticipate e all’affermazione della sinistra radicale di Syriza, ipercritica nei confronti delle politiche di austerity imposte dall’esterno. L’ipotesi già spaventa i mercati.

Quadro macroeconomico e titoli di Stato

(*) Stime Fonte: Eurostat e Commissione Ue

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