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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2014 alle ore 16:51.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2014 alle ore 19:29.
Torna a salire la tensione tra isrealiani e palestinesi, dopo la morte del ministro dell'Anp, Ziad Abu Ein, che sarebbe stato ucciso in scontri con i soldati d’Israele durante una protesta in Cisgiordania. Hamas ha chiesto all'Anp di mettere fine alla cooperazione con Israele in materia di sicurezza e ha invitato «tutti i palestinesi a riunire le forze per resistere alla criminale occupazione sionista». Fonti Anp hanno riferito che nella tarda serata è prevista una riunione presieduta dal leader palestinese, Abu Mazen, per prendere una decisione su eventuali ritorsioni contro Israele, dopo che si avranno le prime indicazioni dall'autopsia sul corpo del ministro. «Tutte le opzioni sono aperte», ha dichiarato Abu Mazen aprendo la riunione. Abu Ein «è stato assassinato mentre resisteva all'occupazione» israeliana, ha denunciato Hamas in un comunicato. Dalla Ue è arrivata la richiesta di un’indagine.
«Le notizie sull'uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza israeliane sono estremamente preoccupanti: chiedo un'immediata inchiesta indipendente sulla morte del ministro Abu Ein”, dichiara l'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, in una nota in cui esprime le condoglianze alla famiglia del ministro paestinese morto a Turmusaya.
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