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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 10:19.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2014 alle ore 19:19.

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Il premier Matteo Renzi durante il video messaggi o da Palazzo ChigiIl premier Matteo Renzi durante il video messaggi o da Palazzo Chigi

«Su 50mila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio. Non basta lo sdegno: regole più dure domani in consiglio ministri». Così il premier, Matteo Renzi, stamattina su Twitter, ha ribadito la stretta annunciata martedì in un messaggio video su You Tube, annunciando per oggi anche «riunioni su Stabilità, poste, decreti. Poi partenza per Ankara e Istanbul. Priorità a nostre aziende e situazione Libia».

Cdm domani alle 18
Nel video-messaggio del 9 dicembre Renzi aveva annunciato quattro misure anti-corruzione, tra cui l’allungamento dei termini della prescrizione per i reati di in materia di corruzione, l’aumento della pena minima da 4 a 6 anni, l’estensione della confisca, l’inserimento della condizione della restituzione dei proventi illeciti per ottenere sconti di pena. Allo stato è escluso che le misure annunciate dal governo sulla scia dell'inchiesta Mafia Capitale possano confluire in un decreto legge. Sul tavolo del Consiglio dei ministri (slittato dalle 8 di questa mattina alle 18 di domani) dovrebbe approdare un disegno di legge ordinario, con l’intenzione però di abbreviarne il più possibile i tempi di discussione in Parlamento.

Ipotesi aumento anche della pena massima
Quanto ai contenuti, all’ufficio legislativo della Giustizia si sta lavorando alla messa a punto dell’articolato, partendo dalle misure annunciate da Renzi. Con alcune, significative, precisazioni. La principale è quella sulla determinazione delle pena. Se è vero che il premier ha dichiarato la volontà di portare il minimo di carcerazione prevista da 4 a 6 anni, lo staff di Orlando potrebbe orientarsi a un contestuale e parallelo innalzamento del massimo, che passerebbe da 8 a 10 anni.

Verso allungamento termini prescrizione
Renzi ha sottolineato di volere aumentare anche i termini della prescrizione. Le strade percorribili sembrano obbligate. Si può ipotizzare un inserimento della corruzione nell’elenco dei reati previsti dal Codice penale per i quali sono raddoppiati i termini ordinari oppure mettere in cantiere l'aumento del massimo di pena detentiva, al quale si allineerebbero anche i termini di prescrizione. Sul fronte del patteggiamento, il disegno di legge dovrebbe prevedere l'inserimento della condizione della restituzione dei proventi dell'illecito. Infine verrà estesa dai reati mafia alla corruzione la possibilità di procedere alla confisca allargata, tipologia disposta in mancanza di un collegamento tra bene e reato, che scatta quando viene accertato che il patrimonio dell'autore del reato è sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all'attività professionale svolta e quando il condannato non è in grado di fornire giustificazioni sulla provenienza di tali beni.

Grasso: serve scatto di reni della politica
«Ben venga la determinazione del presidente del Consiglio», ha commentato il presidente del Senato, Pietro Grasso, convinto che per affrontare la nuova ondata di corruzione serve «uno scatto di reni della politica»: «Perché è sempre la magistratura a scoprire i fatti? Perché la politica non riesce ad arrivare per prima?».

Cantone: prescrizione priorità, da lunedì bollino blu imprese
Sulle norme anticorruzione annunciate dal premier Matteo Renzi per domani in Consiglio dei ministri il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha rimarcato l’urgenza di interventi sulla prescrizione. «Sarebbe importante intervenire sulle pene - ha detto - ma ancora più utile sarebbe l'intervento sulla prescrizione». Per Cantone infatti, la cosiddetta ex Cirielli del 2005 (che ha riformato la prescrizione) «è stata una delle leggi peggiori», perché «ha inciso pesantemente sui reati dei colletti bianchi». Il presidente dell’Anac, insieme al presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella, ha annunciato poi che da lunedì prossimo entrerà in vigore il “bollino blu” per le imprese che prevede un meccanismo di premialità per le aziende virtuose. «Questo strumento non sara' obbligatorio - ha sottolineato Pitruzzella - ma premierà quelle aziende che operano in conformità con la legge» per quanto riguarda le gare d'appalto e l’accesso ai finanziamenti pubblici.

Anm a Renzi: basta retorica, servono riforme forti
In vista del Consiglio dei ministri di domani è scesa in campo l’Associazione nazionale magistrati (Anm), con un duro monito al premier:  «Si passi dalla retorica delle parole alla concretezza dei fatti: non vorremmo che la retorica nascondesse l’inadeguatezza dei progetti di riforma. Vogliamo passare dalla rassegnazione allo choc dell’efficienza, occorrono riforme forti». Il sindacato delle toghe osserva che l’iniziativa sulla prescrizione «sarebbe assolutamente insufficiente» se restasse quella annunciata finora; quanto alle nuove misure anticorruzione, i magistrati sottolineano che «aumentare le pene è la soluzione più facile», ma «vi sono strade da percorrere più difficili ma che sarebbero più efficaci».

Alfano: prescrizione? Occhio a giudici-lumaca
A sollecitare particolare attenzione sui temi della prescrizione è stato il ministro dell’Interno e leader Ncd Angelino Alfano. «Occhio sui temi della prescrizione - ha detto - perché se ci sono dei giudici lumaca, non possono scaricare sul cittadino indagato la loro lentezza». Di qui la necessità di «bilanciare sempre questi due argomenti». Ad ogni modo, ha aggiunto Alfano, «al consiglio dei ministri di domani credo ci sarà un accordo a cui si sta lavorando»

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