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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 14:37.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2014 alle ore 21:41.

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La governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina con Putin(Afp)La governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina con Putin(Afp)

La guerra tra la Russia e i mercati si arricchisce di una nuova puntata. La Banca centrale infatti ha alzato il tasso di riferimento di un punto percentuale: dal 9,5% al 10,5 per cento. La mossa - spiega l'istituto - ha l'obiettivo di arrestare il crollo del rublo e l'inflazione che quest'anno dovrebbe raggiungere il 9 per cento.

La stretta-shock di 100 punti base non sembra però bastare, tanto che il rublo continua a scivolare pericolosamente sui mercati valutari e viene scambiato ai nuovi minimi di 55,40 contro il dollaro e a 69,05 contro l’euro (qui il cambio euro-rublo). Dall’inizio dell’anno
la divisa russa si è svalutata di oltre il 50% rispetto alla moneta europea e di oltre il 60% nei confronti del biglietto verde.

La mossa dell’istituto monetario segue le dichiarazioni bellicose di Vladimir Putin, che la scorsa settimana aveva promesso di «sbarazzarsi» degli speculatori al ribasso sulla moneta, e le stesse precedenti azioni della banca centrale, che in ottobre aveva già alzato di 150 punti base il costo del denaro e che con il rialzo di oggi porta a 500 punti base la manovra restrittiva nel corso di quest’anno. Una stretta rivelatasi inutile ad arrestare l’ondata ribassista che si è abbattuta sul rublo negli ultimi mesi per l’effetto combinato delle sanzioni occidentali e del crollo del petrolio.

Anche la governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, ha usato toni molto decisi affermando di essere pronta da alzare ancora i tassi se l’inflazione non dovesse rallentare e se il rublo continuasse la sua discesa, oltre ad essere disposta a spendere fino a 70 miliardi di dollari per intervenire sul mercato dei cambi nel corso del prossimo anno. Inoltre ha affermato che nel 2015 prevede un saldo negativo netto di 120 miliardi di dollari tra capitali privati in entrata e in uscita.

Secondo la banca centrale l'inflazione russa nel 2014 sarà di circa il 10% e al di sopra di questo livello nel primo trimestre 2015. Tra i fattori scatenanti la Banca annovera ovviamente l'indebolimento del rublo, «le restrizioni alle importazioni e fattori specifici sui mercati di alcuni prodotti alimentari». La Banca prevede inoltre che la crescita dell'economia russa nei prossimi anni sarà pari o attorno allo zero.

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