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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2014 alle ore 18:08.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2014 alle ore 18:09.

Un lungo articolo sul New York Times ricostruisce l’inchiesta su intreccio politica, affari, criminalità che scuote Roma. «L'inchiesta [Mafia Capitale] evidenzia che virtualmente non c'è un angolo d'Italia immune dalla penetrazione della criminalità». Il quotidiano di New York ricorda che «persino in un Paese in cui la corruzione è data per scontata nella vita quotidiana le rivelazioni hanno scioccato i cittadini».
La vicenda - continua il NYT - «solleva una serie di domande sull'abilità dell'Italia di fare riforme e di soddisfare le richieste di responsabilità di bilancio avanzate dai suoi partner dell'eurozona». La giornalista del NYT ricostruisce tutti i punti dell'inchiesta: dall'uso dell'emergenza immigrati per fare soldi, all'infiltrazione all'interno del comune.
La corruzione così capillare di funzionari pubblici è un esempio - si legge nelal prima pagina dell’edizione internazionale del quotidiano - di come il debito pubblico italiano sia fra i più alti in Europa.
Il New York Times ricorda anche come la criminalità organizzata «pur essendo generalmente associata alle regioni del sud dell'Italia, abbia da anni migrato al Nord (follow the money, direbbero gli americani), come diverse inchieste hanno mostrato». «La parte incredibile di questa storia è che hanno trasformato una emergenza nazionale in un business», scrive il New York Times citando Claudio Gatti, giornalista de Il Sole 24 Ore. «È il sistema che sorregge questo Paese, il clientelismo», conclude Gatti.
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