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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2014 alle ore 08:30.

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Un fiume di euro falsi da Shanghai al porto di Napoli. Monete da uno o due euro per circa 600mila euro nascoste dentro sbarre cave, di ferro, situate dentro un container che trasportava materiale edilizio. Un'operazione condotta dal comando carabinieri antifalsificazione monetaria, guidato dal colonnello Francesco Ferace, insieme ai comandi provinciali di Palermo, Napoli, Salerno e Cosenza. In queste ore i militari dell'Arma stanno eseguendo 12 fermi giudiziari: 5 cinesi, un ghanese, un nigeriano e cinque italiani. L'organizzazione criminale aveva come protagonisti italiani e cinesi. Il container giunto nel porto di Napoli è stato sequestrato e i carabinieri dell'Arma hanno scovato (video) tra le sbarre di ferro le monete false, ma perfettamente contraffatte.

L'aspetto clamoroso sta nel fatto che la fabbrica di monete false è a Shangai: novità assoluta, un sequestro di questo genere “è il primo mai eseguito al mondo” dicono gli investigatori. “Per la prima volta nel campo della contraffazione si dimostra il coinvolgimento diretto di gruppi cinesi – spiega il colonnello Ferace - nell'organizzazione del traffico internazionale di denaro falso in tutte le sue fasi, dalla produzione allo smercio”.

Tutto era partito dall'arresto nell'aprile di quest'anno da parte dei carabinieri della compagnia di Palermo-piazza Verdi di una donna ghanese: era stata trovata con 23mila euro in monete contraffate, poi sequestrate. Da lì è partito il filo dell'inchiesta. La procura di Palermo – l'aggiunto Papalia e i sostituti Ferrara e Camilleri – ha fatto scattare le indagini. Non solo è stato localizzato il container nel porto di Napoli ma, soprattutto, sono stati ricostruiti i canali di produzione e di distribuzione dei falsi. I capi della banda sono due cinesi, Yong Zhuangxiao, che in Italia si faceva chiamare “Giorgio”, e Huang Zhongming, detto “Ming”. Le organizzazioni siciliane e napoletane erano pronte a ricevere il denaro falso per distribuirlo.

L'operazione è stata coordinata dalla procura nazionale Antimafia e ha coinvolto le procure di Palermo, Napoli, Nocera inferiore, Torre Annunziata e Cosemza, oltre a unità di Europol e Olaf, articolazioni dell'Ue che si occupano di contrasto alle frodi.

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