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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2014 alle ore 08:13.

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ANACRONISMI

È possibile compiere una tratta Parigi-Lille solo

se la linea è Parigi-Londra.

Ma con la nuova legge

le cose cambieranno

PARIGI

Può sembrare strano, forse persino bizzarro, che nella legge sul rilancio dell’economia francese presentata nei giorni scorsi dal ministro Emmanuel Macron – e che il Governo del premier socialdemocratico Manuel Valls definisce come un passo fondamentale sulla tortuosa strada delle riforme – un posto centrale sia occupato dalla liberalizzazione del trasporto passeggeri extraurbano su strada, cioè i collegamenti con i pullman.

Eppure proprio questo settore è particolarmente emblematico delle difficoltà a cambiare il Paese, prigioniero di interessi localistici e corporativi, profondamente conservatore e visceralmente ostile alla concorrenza.

Oggi è praticamente impossibile – e quasi sempre non redditizio – avviare questo genere di attività. Come ben sa persino il colosso americano Greyhound, che a suo tempo ci ha fatto un pensierino ma una volta annusata l’aria ha lasciato perdere. Le regole per ottenere i permessi sono infatti quanto di più bizantino si possa immaginare. Fatte apposta per proteggere gli enti locali, in primis le regioni, che cercano in tutti i modi di difendere le loro società di trasporto (inadeguate e spesso inefficienti) e gli accordi di cofinanziamento delle linee ferroviarie secondarie.

Basti dire che non si possono effettuare collegamenti intraregionali e che le fermate nazionali sono possibili – ma non più di una per regione – solo nel quadro di una linea internazionale. Per esempio è possibile salire a Parigi e scendere a Lille solo se la linea è Parigi-Londra (o Amsterdam). E si può andare da Parigi a Lione solo se l’intera tratta è Parigi-Torino (o Bardonecchia, poco importa, basta che sia al di fuori del territorio francese). Ma anche in questo caso i vincoli sono pazzeschi: i passeggeri che utilizzano la tratta nazionale devono essere meno della metà del totale e la società non può realizzare oltre il 50% del fatturato con le tratte nazionali.

Le autorizzazioni – poche – sono rilasciate previa consultazione vincolante con gli enti locali interessati (che fissano percorsi e tariffe) e il periodo medio per ottenerla supera quasi sempre i sette mesi teoricamente fissati.

La situazione diventa assurda quando si parla di collegamenti tra città di media grandezza: per andare per esempio da Bordeaux a Lione (in treno, perché il pullman non c’è) si deve passare da Parigi (o da Tours); per andare da Clermont-Ferrand a Périgueux ci vogliono cinque ore, quando in pullman ne basterebbero tre.

Il risultato è che oggi questo sistema di trasporto è utilizzato solo da 110mila persone, che rappresentano lo 0,0005% del numero totale di passeggeri sulle lunghe distanze. E che i francesi sono quelli che usano di più l’automobile per i loro spostamenti (l’83% contro il 78% dell’Italia).

Il confronto con altri Paesi è deprimente: in Gran Bretagna, dove il settore è stato liberalizzato nel 1985, i pullman trasportano 30 milioni di passeggeri all’anno (il 4% del totale); in Germania, dove l’apertura è del gennaio 2013, in un anno c’è stato un aumento del 180%, con 8,3 milioni di passeggeri.

Ecco perché è così importante che vengano fatte cadere le barriere – sia pure ancora con alcune limitazioni, purtroppo – all’ingresso in questo settore.

L’obiettivo dichiarato dal Governo è di arrivare a 5 milioni di passeggeri alla fine del primo anno. E, a regime, di consentire agli utenti un risparmio stimato in 800 milioni all’anno (i prezzi sono quasi sempre inferiori a quelli del treno), con la creazione di almeno 10mila posti di lavoro (16mila, secondo gli operatori).

Transdev, la società di trasporto passeggeri detenuta al 50% da Veolia e Cassa depositi nota per il marchio Eurolines, ha già annunciato che appena ci sarà il decreto attuativo aprirà collegamenti tra 40 città francesi. Gli inglesi di StageCoach (megabus.com) stanno a loro volta preparando un piano di sviluppo. E magari sul mercato si riaffaccerà anche Greyhound.

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