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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2014 alle ore 10:39.
L'ultima modifica è del 14 dicembre 2014 alle ore 10:50.

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Non ci sarà nemmeno quest'anno alcun miracolo a Natale, ma almeno, dopo anni di consumi in frenata, la propensione degli italiani agli acquisti per i regali da mettere sotto l'albero dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli dello scorso anno, con una spesa media stimata da Confcommercio in 171 euro a persona. Mentre il Rapporto Club Consumo di Prometeia prevede per tutto il 2014 un aumento dei consumi interni di 1,2 miliardi rispetto al 2013 (+0,1% in termini reali), che raggiungono quota 813 miliardi, tornando in pratica ai livelli di 15 anni fa.

Anche il dato di stabilità degli acquisti per il Natale risulta sbiadito dal confronto con il 2009, quando la spesa media, rileva l'indagine ConfcommercioFormat, era stata di 289 euro. «Un crollo del 40,7% che dà il polso di una situazione ancora molto difficile sul fronte dell'occupazione e dei redditi – commenta il responsabile Ufficio studi di Confcommercio,
Marco Bella –. Abbiamo arrestato la caduta, ma i consumi non si riprendono». Secondo
l'indagine, aumentano rispetto all'anno scorso le persone intenzionate a spendere meno di
100 euro per i regali Natale (il 33,2% del totale) e diminuiscono quelle che contano di spenderne tra 100 e 300 (il 61,9%). Tutti indicatori di una situazione di perdurante prudenza da parte degli italiani, che devono fare i conti con una riduzione ormai strutturale dei redditi e con scadenze fiscali pressanti e, soprattutto, incerte
nella quantità.

Proprio alcune misure di leva fiscale sono tuttavia alla base della “ripresina” dei consumi prevista da Prometeia, sostenuta soprattutto dal rallentamento dell'inflazione e dall'acquisto di beni durevoli, che hanno beneficiato di strumenti come la detrazione Irpef per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici nell'ambito delle ristrutturazioni edilizie. «Più che di ripresa parlerei di stabilizzazione e arresto della caduta – osserva Andrea
Dossena, economista di Prometeia –. I consumi restano bassi e si amplia la forbice tra il Nord e il Sud del Paese». Un lieve aumento della spesa (dell'1% annuo) è atteso per i 2015 e il 2016 anche se, osserva Dossena, «il recupero dei consumi sarà più lento rispetto
a quello dei redditi, favorito anche da misure come il bonus di 80 euro». Pesano, ancora una volta, la mancanza di fiducia degli italiani e l'incertezza sulla ripresa del mercato del lavoro nel brevemedio termine.

Non a caso, fa notare il presidente di Ascom Roma e Lazio, Rosario Cerra, «nel 2015 è atteso il picco dei depositi bancari in Italia. Mancano i soldi e quei pochi che ci sono si mettono da parte, perché non si sa che cosa accadrà in futuro, né sul fronte occupazione,
né su quello della tassazione». Non aiutano, osserva ancora Cerra, vicende come quella degli scandali emersi nell'inchiesta Mafia Capitale. Per questo Confcommercio Roma dà una lettura positiva dei dati diffusi ieri sugli acquisti di Natale: «A Roma prevediamo
una spesa media per i regali di 250 euro a famiglia e di circa 400 euro per una tavola per
sei persone – prosegue Cerra –. L'86% dei consumatori è intenzionato a spendere per i regali: meno dell'anno scorso, ma è comunque un dato superiore alle nostre aspettative».

A livello nazionale l'indagine Confcommercio registra la crescita dei regali “tecnologici”, un trend costante negli ultimi anni: la spesa per beni hitech da regalare a Natale è aumentata, tra il 2012 e il 2014, dal 10 al 15%. «Un segnale positivo – osserva Mariano
Bella – perché dimostra che gli italiani non restano indietro sul fronte dell'innovazione rispetto agli altri Paesi. Meno positivo se si considera che la maggior parte di questi prodotti è importata dall'estero e dunque, poiché la torta degli acquisti rimane invariata,
le spese per questi oggetti rosicchiano quella per altri beni, come l'abbigliamento, realizzati in Italia».

Stabile invece, a Natale, la spesa per i generi alimentari, che si conferma assieme ai giocattoli in cima alla lista dei propositi di acquisto. In aumento del
7,9%, infine, le persone che comprano i regali anche online (il 38%): siamo ancora indietro rispetto agli altri Paese europei, ma la crescita è significativa e, prevede Mariano Bella: «Il boom deve ancora venire. Ci aspettiamo il picco nei prossimi anni, quando i figli dei baby boomers diventeranno capi famiglia».

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