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I fattori che aumentano il rischio default per la Russia (e perché Mosca ora preoccupa davvero)

Dietro la peggiore crisi per la Russia dal default del 1998 c'è una catena di fattori che si alimentano a vicenda: il calo del prezzo del petrolio sottrae risorse al Paese aggrava la congiuntura economica e accelera la flessione del rublo. Le sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina alimentano la fuga di capitali, che pesa a sua volta sul cambio. Tutto questo si innesta su un sistema politico ed economico che ha trascurato le riforme strutturali necessarie al Paese.

9. Russia in bilico / Le responsabilità della politica

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Ci sono fattori strutturali che costituiscono l'humus sul quale hanno potuto attecchire i germogli della crisi del rublo e dell'economia. L'estrema dipendenza dal petrolio e dall'energia rende la Russia troppo fragile rispetto a fenomeni che non può controllare, come il calo della domanda mondiale e la decisione dell'Arabia Saudita di abbassare il prezzo del greggio. Mosca però in questi anni non ha fatto nulla per modernizzare e rendere più produttivo il proprio sistema economico, rimandando le riforme che servivano al Paese, senza però dimenticare di premiare i potentati economici vicini al Cremlino. Nell'ultima finanziaria, per far fronte al calo delle entrate sono stati tagliati i fondi per innovazione e sviluppo, zone economiche speciali e piccole imprese. Sono salite invece del 30%, al 4,2% del Pil, le risorse all'apparato militare-industriale.

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