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I fattori che aumentano il rischio default per la Russia (e perché Mosca ora preoccupa davvero)

Dietro la peggiore crisi per la Russia dal default del 1998 c'è una catena di fattori che si alimentano a vicenda: il calo del prezzo del petrolio sottrae risorse al Paese aggrava la congiuntura economica e accelera la flessione del rublo. Le sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina alimentano la fuga di capitali, che pesa a sua volta sul cambio. Tutto questo si innesta su un sistema politico ed economico che ha trascurato le riforme strutturali necessarie al Paese.

5. Russia in bilico / Rischio controllo sui capitali

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Nel recente discorso alla nazione, il presidente Vladimir Putin ha minacciato il pugno di ferro contro chi specula contro il rublo e da più parti si invocano azioni legali, mentre in Parlamento è già arrivata una proposta di legge per obbligare gli esportatori a vendere valuta forte. Lo spettro delle restrizioni sui flussi di capitale, insomma, è stato agitato. Che misure del genere possano davvero risolvere la crisi è tutto da dimostrare (in Venezuela e in Argentina per esempio non funzionano), mentre è certo che l'effetto ”annuncio” acceleri la fuga. Dal giorno del discorso di Putin (4 dicembre), il rublo ha perso quasi il 30 per cento.

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