Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 08:22.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2014 alle ore 08:31.

My24

Strasburgo – Le nuove tensioni economiche in Russia e la perdurante crisi in Ucraina saranno oggetto di una accesa discussione in occasione del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Oltre a dibattere del modo in cui affrontare la prossima scadenza delle sanzioni della durata di un anno imposte a Mosca tra la primavera e l'estate, i Ventotto daranno il via libera al piano di investimento della Commissione Juncker e chiederanno a Bruxelles una rapida proposta di unione energetica.

«Sull'Ucraina mi aspetto uno schietto scambio di punti di vista», spiega un responsabile europeo. «I Ventotto confermeranno la loro posizione nei confronti della Russia nel contesto della crisi ucraina. La situazione nell'Est del paese (sempre alle prese con una guerra civile tra nazionalisti e russofoni, ndr) rimane fonte di grande preoccupazione. Il Consiglio europeo si dirà pronto a prendere ulteriori misure e chiederà alla Russia di rispettare pienamente l'accordo di Minsk».

L'intesa firmata in Bielorussia in settembre prevede la fine delle ostilità in Ucraina orientale e il ritorno delle truppe russe al di là della frontiera con la Russia. A tre mesi dalla firma dell'accordo, il cessate-il-fuoco si è dimostrato labile. «Almeno a livello informale, il tema al centro delle discussioni di giovedì e venerdì sarà cosa fare delle sanzioni, una volta che quelle adottate nel corso del 2014 verranno a scadere tra marzo e luglio», aggiunge il responsabile europeo.

I paesi che vogliono allentare le tensioni con Mosca, vorranno utilizzare il momento per abolire le misure sanzionatorie. I paesi che invece rimangono dell'avviso che la Russia non è un partner affidabile chiederanno come minimo il loro rinnovo. Il momento è delicato. Il rallentamento economico in Russia, il crollo del rublo, l'aumento dei tassi d'interesse da parte della Banca centrale russa sono il riflesso di un paese in evidente difficoltà sulla scia delle sanzioni internazionali.

Molti osservatori si chiedono quale sarà l'impatto delle sanzioni sul governo russo. Lo indurrà ad ammorbidire le sue posizioni in Ucraina, dove Mosca sta armando la comunità russofona? O, viceversa, la crisi economica suggerirà al presidente Vladimir Putin di avere un atteggiamento sempre più nazionalista. Dinanzi alle difficili relazioni con la Russia, fornitore di gas dell'Europa, i Ventotto dovrebbero chiedere alla Commissione di presentare entro marzo una proposta di unione energetica.

L'altro tema in agenda sarà il piano di investimenti da 315 miliardi di euro a cui i leader daranno il loro benestare politico. Il piano, che deve servire a rilanciare l'economia pur di scalfire il rischio di deflazione, dovrebbe vedere la luce entro giugno, ma i Ventotto chiederanno alla Banca europea degli investimenti di iniziare a lavorarvi fin da gennaio. Sempre entro gennaio, Bruxelles deve presentare i testi legislativi per creare lo strumento di finanziamento, il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi).

«Molti paesi vogliono avere certezze sul processo decisionale del nuovo Fondo – spiega un funzionario comunitario –. Il tema è controverso. Chi prenderà le decisioni sui progetti su cui investire: esperti indipendenti, come vorrebbe la Commissione; o i governi attraverso la Bei a cui lo stesso Fondo si appoggerà?». Non è previsto che i leader prendano decisioni formali su questo aspetto, ma certo alcuni capi di stato e di governo faranno sentire la loro voce pur di influenzare il lavoro della Commissione.

Le minute delle conclusioni del vertice, che circolano in queste ore tra Strasburgo e Bruxelles, non fanno menzione del dibattito sul modo in cui calcolare gli investimenti nei bilanci statali. Si limita a ricordare che la Commissione è pronta a valutare con magnanimità l'eventuale contributo nazionale all'Efsi. «Elementi di flessibilità sono già contenuti nel Patto di Stabilità», sottolinea il responsabile europeo. È lecito pensare che alcuni leader, come il premier Matteo Renzi, torneranno all'attacco anche su questo fronte.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi