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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 13:12.

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(Reuters)(Reuters)

Oscurato dalle atroci imprese del Califfato e dalla loro diffusione mediatica, il ribollente e sanguinoso confine tra Pakistan e Afganistan era caduto nell'oblio dell'Occidente ma qui da oltre un decennio si sta combattendo una delle guerre al terrorismo più devastanti del pianeta. La strage di Peshawar non è certo casuale: questa è la vendetta dei Talebani pakistani (Tehrik-e-Taliban Pakistan, TTP) per le vaste operazioni militari in Waziristan condotte dalle forze armate di Islamabad in coordinamento con gli Stati Uniti in vista del ritiro degli americani dall'Afghanistan nel 2015.

Peshawar, capitale della North West Frontier, è una città di confine di fronte al leggendario Khyber Pass che forse detiene il record mondiale degli attentati. È uno dei bersagli maggiormente presi di mira dal terrorismo talebano in un'area dove i fondamentalisti islamici possano contare sull'appoggio della rete locale dei pashtun, l'etnia maggioritaria dall'Afghanistan e che domina questa zona della frontiera pakistana delimitata dalla storica Linea Durand. A cavallo di queste montagne dell'area tribale, la guerriglia talebana ha sempre condotto le sue azioni più sanguinose e qui ci sono anche gli ultimi santuari dei leader di Al Qaeda.

Nelle scorse settimane il capo di stato maggiore pakistano, Raheel Sharif, si era recato negli Stati Uniti per incontrare il segretario di Stato John Kerry: gli americani hanno quindi deciso di continuare a sostenere finanziariamente l'esercito di Islamabad con altri due miliardi di dollari. Dal settembre 2001, quando cominciò l'attacco contro il regime talebano di Kabul, il Pakistan ha ricevuto da Washington circa 28 miliardi di dollari per la lotta al terrorismo.

Questa missione in America ha avuto come conseguenza un'intensificazione delle operazioni militari pakistane contro i talebani che sono stati attaccati ripetutamente nelle basi del Waziristan dove da anni gli Usa conducono la guerra di droni che aveva condotto per le vittime civili dei bombardamenti a forti tensioni tra Washingtone e Islamabad.

Il Pakistan è un Paese strategico: 180 milioni di abitanti, un arsenale nucleare, una perenne tensione nelle relazioni con l'India e un ruolo decisivo per la futura stabilizzazione dell'Afghanistan. Il rapporto tra gli Usa e il Pakistan è sempre stato complicato. Gli Stati Uniti hanno bisogno del Pakistan, dove venne trovato e ucciso ad Abbottabad Osama bin Laden, ma accusano anche Islamabad di avere sempre avuto un rapporto ambiguo con i talebani e i gruppi fondamentalisti. Il Pakistan a sua volta imputa all'America di non volere comprendere le difficoltà interne del Paese e l'impopolarità del sostegno agli Stati Uniti. La realtà è che oggi il Pakistan è un Paese in bilico, stritolato tra la necessità di mantenere il suo ruolo di potenza regionale e la guerra al terrorismo di cui è anche una delle principali vittime. Eppure questo è anche il Paese di Malala Yousafzai, la giovane attivista premiata con il Premio Nobel per la Pace, il cui straordinario coraggio contro l'integralismo talebano può contribuire a cambiare il Paese più di mille divisioni dell'esercito.

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