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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 13:34.
L'ultima modifica è del 16 dicembre 2014 alle ore 22:30.

L’Art bonus (il credito di imposta al 65% per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura) sarà esteso anche alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione. Lo prevede un emendamento alla legge di Stabilità approvato al Senato, in commissione Bilancio. Soddisfatto il ministro della Cultura Dario Franceschini: «Grande risultato frutto della piena collaborazione tra governo e Parlamento».
Giovedì l’approdo in aula, poi fiducia
L’approdo in Aula è nel frattempo slittato. Su richiesta del presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, Antonio Azzollini, l’esame dell’assemblea è stato rinviato a giovedì 18 dicembre. L’istanza è stata accolta dal presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo che Azzollini ha evidenziato la necessità di dare tempo alla commissione fino a mercoledì notte, per fare in modo che il ddl arrivi «totalmente a conclusione o comunque sia larghissimamente esaminato» dalla Commissione. La seduta di giovedi inizierà alle 9,30. Ed è quasi assodato che sulla manovra il Governo porrà la questione di fiducia per ottenere il via libera entro venerdì e tornare alla Camera per il varo entro Natale.
Seduta a singhiozzo, domani i nodi principali
La seduta di oggi è stata comunque a singhiozzo, a causa delle continue sospensioni per le riunioni Governo-maggioranza sugli emendamenti e per un vertice di Forza Italia. L’intenzione è quella di terminare entro stanotte quasi tutti gli emendamenti relativi all’articolo 2, per passare domani alle modifiche proposte dal Governo e ai subemendamenti, tra cui il pacchetto su Regioni e province.
Reinserimento infortunati sul lavoro: 2 milioni all’Inail
Dopo i primi sì di ieri ad alcuni emendamenti (a partire da quello dell’azzurra Anna Cinzia Bonfrisco che riconosce il fondo di garanzia per le Pmi alle imprese con meno di 500 dipendenti), oggi è passata in commissione Bilancio una modifica - a prima firma Nicoletta Favero (Pd) - che attribuisce all’Inail le competenze in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità a causa di infortuni sul lavoro. L’Istituto stanzierà per questi interventi 2 milioni nel 2015 e complessivamente 43 milioni di euro dal 2015 fino al 2024.
Otto milioni contro la tratta
Via libera anche a un altro emendamento del Pd che destina 8 milioni di euro del Fondo per le politiche sui diritti e le pari opportunità all’attuazione del programma unico di
assistenza e integrazione sociale a favore delle donne vittime di tratta di schiave.
Irap e partite Iva, limature allo studio
Su Irap e nuovo regime forfettario per le partite Iva la commissione ha rinviato l’esame. Anche perché su entrambe le questioni lo stesso Governo deve ancora decidere se e come intervenire. Se da una parte Palazzo Chigi chiede di non toccare più nulla rispetto al testo licenziato dalla Camera, dall’altra l’Economia chiede almeno un paio di limature.
Verso la conferma dell’aliquota al 20% per i fondi pensione
Altro nodo da sciogliere è la tassazione sui fondi pensione. Associazioni e senatori con i loro emendamenti chiedono una riduzione dell’aumento fissato dal ddl al 20 per cento, ma la strada di un taglio di 3 punti del prelievo appare tutta in salita. Allo studio una soluzione intermedia, che punta a introdurre un meccanismo di sgravio legato alla finalizzazione degli investimenti. Si lavora anche a una soluzione per i soggetti Irap che, non avendo dipendenti, si trovano tagliati fuori dalle agevolazioni previste: bisogna trovare circa 150 milioni per una platea di 1,4 milioni di soggetti. Infine, alcune decine di milioni dovrebbero essere stanziati per la detassazione dei salari di produttività.
La partita Tasi
Tra le partite aperte c’è ancora quella della Tasi da giocare con i Comuni. Un emendamento governativo blocca lo scatto dell’aliquota al 6 per mille, che sarebbe altrimenti risultato automatico con il rinvio della nuova local tax. I sindaci che l’anno scorso erano stati compensati con il trasferimento diretto da parte dello Stato di 625 milioni chiedono anche nel 2015 lo stesso trattamento.
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