M5s, un’altra defezione: Currò lascia il gruppo alla Camera

Il deputato del M5S, Tommaso Currò (Ansa)

Un’altra defezione nel M5s. Il deputato siciliano Tommaso Currò, da tempo in dissenso sulla linea del Movimento, lascia il gruppo di M5S alla Camera. Lo ha annunciato lui stesso al termine di una dichiarazione di voto a favore della risoluzione di maggioranza dopo l'intervento di Matteo Renzi sul semestre Ue. «Voglio sentirmi sereno ed orgoglioso di lavorare per un progetto politico nel quale riconoscermi e attraverso il quale operare. Oggi questa condizione in M5S non c'è più», ha detto.

Currò vota per Renzi e abbandona M5s
In un crescendo di accuse, Currò ha annunciato il suo voto a favore della mozione sulla politica estera del Governo e, infine, la sua uscita dal gruppo 5 Stelle. Quello di Currò in Aula è suonato come un vero e proprio endorsement a Renzi, nonché un “j'accuse” contro il M5S. «C'è chi intende migliorare le regole per l'Europa e chi fa alleanze con la destra di Farage». «Con il 25% del consenso - ha proseguito - dovevamo contribuire a far sì che l'Italia constrastasse la crisi, ma abbiamo utilizzato l'alibi del 51% per una condotta del tutto omissiva. Condivido il tentativo di rinnovamento della maggioranza. Nel comunicare il mio voto favorevole alla risoluzione - ha concluso - annuncio la mia uscita dolorosa dal Movimento 5 stelle non più evitabile».

Da Pd standing ovation ad addio di Currò
Currò è stato applaudito in piedi tutti i deputati del Pd e della maggioranza, mentre nel M5S dopo un silenzio iniziale qualcuno polemicamente ha fatto gesti di esultanza, altri sono andati da Currò a chiedergli perché stesse lasciando il loro gruppo. Quando Currò ha rivolto parole di elogio al Governo, Carlo Sibilia si è alzato e sfregando le dita ha urlato a Renzi: «Lo hai pagato, eh?».

Renzi: Currò? Ho fatto un'apertura ed è stata capita
«Ho fatto una apertura ed è stata capita». Così il premier Matteo Renzi, lasciando l'aula della Camera, ha commenta l'addio del deputato Tommaso Currò al Movimento 5 Stelle.

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