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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 08:09.
L'ultima modifica è del 16 dicembre 2014 alle ore 16:28.

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La Corte suprema indiana ha respinto la richiesta presentata da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per attenuare le loro condizioni di libertà dietro cauzione.

Respinto il ricorso dei marò
Stando a quanto riportato dall'emittente indiana Cnn-Ibn, la Corte ha respinto la richiesta di Latorre di prorogare di quattro mesi la sua permanenza in Italia per poter sottoporsi a un intervento chirurgico e portare avanti cure e riabilitazione, ordinandogli di rientrare in India il prossimo 16 gennaio. Latorre si trova in Italia dal 13 settembre scorso, a seguito di un grave malore accusato a Nuova Delhi. La Corte ha respinto anche la domanda presentata da Girone per poter rientrare in Italia per le festività natalizie. I due marò sono accusati in India di avere ucciso due pescatori del Kerala durante un'operazione anti-pirateria, il 15 febbraio 2012.

Napolitano fortemente contrariato notizie India
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto «fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei Marò resterà in stretto contatto con il governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento». È quanto si legge in una nota del Quirinale.

Renzi: governo impegnato nei lavori della commissione
Le reazioni politiche in Italia non si sono fatte attendere. «Il governo si impegna a partecipare ai lavori delle commissioni Esteri e Difesa» sul caso dei marò. Così il premier Matteo Renzi rispondendo in Aula alla Camera alle sollecitazioni del presidente della commissione Difesa Elio Vito (Fi), che ha definito «sconcertante» la notizia «che ci è giunta dall'India, cioè che è stato negato il permesso di libertà per i marò da quasi tre anni ingiustamente e illegalmente detenuti in India». «Nessun Paese democratico - ha detto Vito - può accettare che questo avvenga». Per il ministro della Difesa Roberta Pinotti quella di oggi della Corte Suprema indiana «è una decisione grave che non ci aspettavamo. Siamo vicini ai nostri militari e come Italia pensiamo a come rispondere».

L’opposizione insorge, con numerosi messaggi di protesta. «Dopo quasi tre anni di detenzione illecita e violazione del diritto internazionale - dichiara il presidente di Fratelli d'Italia-alleanza nazionale Giorgia Meloni - l'India respinge le istanze di Latorre e Girone. Ecco in cosa consiste il famoso dialogo costruttivo dei governi Monti, Letta e Renzi tra ltalia e India sul caso marò: farsi deridere da Nuova Delhi mentre Ue, Nato e Onu fanno finta di niente. Che vergogna».

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