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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 21:04.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2014 alle ore 09:12.

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«Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione». Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso del programma Porta a Porta.

«La decisione della Corte suprema indiana è una doccia gelata, è incomprensibile anche dal punto di vista umanitario e l'Italia non può che reagire», ha aggiunto Pinotti. «Stiamo seguendo il caso - ha aggiunto - insieme al premier e al ministro degli Esteri e domani in Parlamento faremo il punto politico«. E', ha proseguito il ministro, «una situazione paradossale. Dopo una serie di udienze, non c'è ancora una specifico capo di imputazione. C'è l'arbitrato internazionale pronto, ma abbiamo lavorato ad un processo diplomatico prima di aprire un contenzioso. La riposta di oggi, tuttavia - ha concluso - è una doccia gelata».

La Corte Suprema aveva respinto le istanze presentate dai Fucilieri di Marina, volte a una attenuazione della libertà provvisoria permettendo, nel primo caso, un prolungamento della permanenza in Italia e, nel secondo, un rientro in Puglia per le festività natalizie.

Sulla questione è intervenuta anche l'Alto rappresentante della Politica estera della Ue, Federica Mogherini. Mogherini auspica «una soluzione condivisa, nell'interesse sia dell'Italia sia dell'India, sulla base del diritto internazionale». La questione - prosegue Mrs. Pesc - è rilevante anche per la lotta contro la pirateria, per la quale la Ue è «fortemente impegnata». «L'Unione Europea - conclude Mogherini - continuerà a seguire la questione, in contatto con il Governo italiano, e reitera la richiesta di una rapida soluzione».

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