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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 06:39.

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Cresce tra i greci il timore dell'instabilità politica che potrebbe derivare da eventuali elezioni anticipate in seguito alla mancata elezione del presidente della Repubblica.«Spero che i greci non facciano scelte errate ma premino volti noti e non gli estremisti», ha tuonato in una sorprendente dichiarazione di voto Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea venerdì scorso davanti ai microfoni della tv di stato austriaca a Vienna. Una discesa in campo molto contestata ma seguita da quella di Pierre Moscovici, il Commissario per gli Affari economici e finanziari della Ue che a ridosso della prima votazione nel Parlamento greco per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, è arrivato ad Atene per una visita ufficiale di due giorni per colloqui con i responsabili greci. Prima del suo arrivo ad Atene Moscovici, in un'intervista al quotidiano Kathimerini, ha voluto inviare un messaggio a favore dell'elezione di Stavros Dimas, alla presidenza della Repubblica. «Lavoriamo - ha detto Moscovici - con le persone che vogliono la permanenza della Grecia nel cuore dell'Europa».

Poi è stata la volta del governo: «Oggi in Grecia è in corso una battaglia di democrazia e di verità»: ha scritto il premier greco Antonis Samaras di centro-destra in un articolo pubblicato sul settimanale Real News dal titolo “La verità, la paura e il riscatto”, in cui ha lanciato un duro attacco a Syriza, il partito di sinistra radicale e maggiore partito d'opposizione in Grecia, e ha chiesto a tutti i deputati di votare a favore di Stavros Dimas, il candidato del governo alla carica di presidente della Repubblica. Anche il governatore centrale Yannis Stournaras è intervenuto affermando: “La liquidità nelle banche sta diminuendo velocemente e il rischio di una interruzione della marcia di sviluppo del paese appena iniziata è grande come grande è anche il pericolo di un danno irreparabile per l'economia greca”

Una serie di bordate politiche che hanno provocato la risposta del leader di Syriza, Alexis Tsipras, che è partito all'attacco del governo Samaras accusato di precipitare la Grecia nel caos «seminando terrore nel paese» nel timore di perdere le elezioni anticipate. «Un governo a nostra guida con un piano riformista è la precondizione non per punire ma negoziare con la Grecia», ha detto Tsipras. Il Parlamento di Atene inizierà mercoledì i tre turni di voto per nominare il nuovo presidente. Samaras ha candidato l'ex commissario Ue Stavros Dimas e ha bisogno di 200 voti (sui 154 del governo) alle prime due chiamate e 180 alla terza del 29 dicembre. Se non otterrà la maggioranza necessaria la Grecia secondo la Costituzione andrà alle urne forse già il prossimo 25 gennaio o al massimo ai primi di febbraio.

Syriza è in testa nei sondaggi seppure con un vantaggio ridotto: la differenza tra i due partiti è scesa dal mese scorso dal 3,6% al 2,8%.. Tsipras ha ribadito ieri che in caso di vittoria alle elezioni tornerà ad alzare pensioni e stipendi pubblici assieme a un piano di investimenti in grado di creare 300mila posti di lavoro. «Il costo del piano è di 12 miliardi - ha dichiarato - ma sarà finanziato attraverso il fondo di stabilità delle banche, aiuti Ue e la lotta all'evasione».

Tsipras ha detto che uno dei primi atti di un esecutivo a guida Syriza sarebbe la convocazione di una conferenza europea sul debito con lo scopo di cancellare una quota del debito greco. Atene ha oggi 330 miliardi di euro di debiti, la maggior parte dei quali nei confronti di Ue, Bce e Fmi.A livello europeo Tsipras sosterrà l'acquisto di bond sovrani da parte della Bce.

Syriza promette la distribuzione di energia elettrica gratuita a 300mila famiglie indigenti cui verranno garantiti anche buoni pasto come i Food stamps americani. Per circa 1,2 milioni di pensionati con meno di 700 euro al mese verrebbe ripristinata la 13esima cancellata dalla Troika. Prevista la creazione di una bad bank per i prestiti in sofferenza. La tassa sulla casa verrebbe cancellata per venir sostituita da un prelievo per gli immobili di lusso, mentre si alzerebbe da 5 a 12mila euro la fascia di reddito esente. Infine Syriza alzerà lo stipendio minimo da 586 a 751 euro al mese, varerà un piano da 5 miliardi per creare 300mila nuovi posti. Prevista anche la creazione di una banca pubblica per sostenere le Pmi escluse oggi dal credito.

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