Dieci anni per il disgelo Usa-Cuba: i passaggi chiave che hanno portato alla fine della guerra fredda nei Caraibi

(Ap)

Aprile 2009: Barack Obama ordina la revoca delle restrizioni ai viaggi e alle rimesse di denaro verso Cuba da parte dei cubani che vivono negli Stati Uniti. Inoltre le compagnie telefoniche americane potranno partecipare alle gare per ottenere licenze nell'isola caraibica. Alla luce della cronaca di queste ore, si tratta di passaggi intermedi nel cammino della storia: un cammino inevitabile ma costellato da numerose difficoltà e ostacoli che per oltre 50 anni hanno tenuto lontani Washington e L'Avana, nonostante la fine della guerra fredda. Basti pensare ai 673 attentati organizzati o finanziati dalla Cia contro Fidel Castro, almeno secondo la storiografia comunista cubana. La mossa di Obama conferma le promesse della sua campagna elettorale, tesa a conquistare il voto dei cubani della Florida, storicamente vicini ai repubblicani, sconfessando una volta di più la linea di politica estera tenuta dall'amministrazione del suo predecessore, George W. Bush: era stato lo stesso Bush infatti nel 2004 a imporre i limiti ai finanziamenti e ai voli di rientro del milione e mezzo di americani-cubani che hanno parenti a Cuba. La fine dell'embargo è ancora lontana, ma la mossa ne è il naturale e principale preambolo e permette al presidente statunitense di presentarsi da lì a pochi giorni al vertice panamericano di Trinidad con un ramoscello d'ulivo, davanti a leader come il presidente venezuelano Ugo Chavez e quello boliviano Evo Morales, che chiedono da tempo agli Usa una svolta nei rapporti con Cuba.