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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 19:19.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2014 alle ore 19:26.

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Stavros DimasStavros Dimas

Fumata nera al Parlamento di Atene come ampiamente previsto alla vigilia. il nulla I parlamentari ellenici non sono riusciti in prima votazione a eleggere il nuovo presidente della Repubblica. A fronte dei 200 necessari per essere eletto, cioè i due terzi - che diventeranno tuttavia 180, cioè i 3/5 in occasione del terzo e ultimo voto il 29 dicembre - il candidato del governo, l’ex commissario Ue, Stavros Dimas, un tecnocrate poco conosciuto finanche in Grecia, ha infatti ottenuto solo 160 voti.

Il fallimento in occasione del primo voto era ampiamente atteso e l’attenzione si concentrava sul totale di voti che il candidato sarebbe riuscito a ottenere in previsione del terzo voto del 29 dicembre. Il risultato odierno non sembra dunque legittimare molte speranze di una vittoria di Dimas in terza elezione. Infatti gli analisti contavano che ai 155 voti della maggioranza dei deputati composta da Neo Dimokratia e dal partito socialista (Pasok) si aggiungano almeno altri 24 deputati indipendenti, cioè membri del Parlamento che potrebbero votare il candidato governativo indipendentemente dalle indicazioni dei rispettivi partiti. Tra i 24 deputati che potrebbero in futuro decidere per un voto a favore di Dimas ci sono parlamentari appartenti alla formazione moderata di Sinistra democratica guidata da Fotis Kouvelis, quelli dei “Greci Indipendenti”, il partito di destra guidato da Panos Kammenos, contrari al Memorandum con la Troika, e infine dei parlamentari appartenti ad Alba dorata, la formazione filo-nazista.

Resta il fatto che appena cinque voti in più della maggioranza in Parlamento è un risultato molto deludente per l’esecutivo guidato da Antonis Samaras.

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