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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 17:05.
Possibili infiltrazioni di terroristi tra gli immigrati sbarcati in Sicilia e provenienti dall'Africa. Su questo indaga la procura di Palermo anche in seguito alle «informazioni confermate da fonti privilegiate», ossia da ambienti dei servizi di intelligence. L'allarme «terrorismo» è stato anche al centro dell'ultimo meeting dell'European Patrol Network, tenutosi qualche giorno fa a Varsavia.
Poco meno di 200mila sono stati i migranti approdati sulle coste siciliane nell'arco del 2014. Tra questi ci potrebbero essere stati anche possibili terroristi - non esclusi alcuni soggetti vicini allo Stato Islamico - provenienti dalla Siria e dalla Libia. Alcuni potrebbero essere ancora sul territorio italiano mentre altri potrebbero aver raggiunto altre destinazioni europee.
L’indagine, che è ancora in fase iniziale, ha preso spunto anche in seguito al drammatico arrivo di extracomunitari a Lampedusa del 3 ottobre 2013 concluso con la morte di diverse centinaia di migranti. Si è parlato anche di questo oggi nel corso di un incontro in procura con i vertici delle forze dell'ordine e della capitanerie di Porto del distretto (Palermo, Agrigento e Trapani) coinvolte nell'emergenza sbarchi in Sicilia. Il vertice è servito per mettere a punto e migliorare le procedure e conciliare le esigenze degli attori che operano nei salvataggi con quelle investigative e per «aggiornare» il protocollo risalente al 2010. Erano presenti sia i magistrati del pool «terrorismo» che quelli del pool «emigrazione».
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