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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2014 alle ore 15:06.

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Quella del Chianti interessata da ieri da uno sciame sismico con varie scosse di terremoto «non è tra le zone a maggiore pericolosità e sismicità dell'Italia, come la Garfagnana, il Mugello o l'aretino per rimanere in Toscana: la pericolosità è bassa-medio bassa e la nostra mappa ci dice che le probabilità di grandi terremoti e scuotimenti sono inferiori rispetto ad altre zone, ma questo non vuol dire che non ci saranno». Lo ha spiegato Alessandro Amato, dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

«Siamo in un'area - ha continuato Amato - dove storicamente abbiamo notizie di terremoti anche importanti, come quello del 1895 di Firenze, che fece danni importanti a sud di Firenze e nella stessa citta' in varie certose, chiese e palazzi e che ebbe una magnitudo stimata di 5.4».
«Da ieri assistiamo a uno sciame sismico iniziato con terremoti piccoli e poi varie repliche, alcune più forti stanotte di magnitudo 3.5, stamattina di 3.8 e 4.1 e altre successivamente sopra a 3. È un fenomeno che osserviamo spesso in varie zone d'Italia. Ce ne sono parecchi ogni anno e hanno durate variabili da pochi giorni a molti mesi per cui non possiamo capire come evolverà la situazione né se ci saranno terremoti anche più forti. Sul posto sono al lavoro delle squadre dell'Ingv per posizionare gli strumenti e studiare il tipo di faglie che si stanno muovendo, se c'è una relazione con le faglie note», ha concluso il ricercatore.

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