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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2014 alle ore 14:07.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2014 alle ore 18:22.

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«Disappunto per la mancata estensione ai quotidiani e periodici online e ai servizi delle agenzie di stampa del trattamento fiscale riservato agli e-book». Lo esprime la Federazione Italiana Editori Giornali dopo il via libera al Senato della Legge di stabilità. «Bene hanno fatto Governo e Parlamento - prosegue la Fieg - a prevedere nella Legge di stabilità l'Iva al 4% per gli e-book, sulla base della considerazione che un libro è sempre un libro, sia esso di carta o digitale. Non si capisce perché la stessa misura non sia stata prevista - nonostante le ripetute richieste della Fieg - anche per i giornali, che sono tali, come i libri, a prescindere dal supporto». «L'abbassamento dell'aliquota fiscale - sostengono ancora gli editori - non sarebbe stata, peraltro, un'agevolazione a favore degli editori, ma a favore dei lettori-consumatori e sarebbe andata quindi nella direzione dello sviluppo del settore digitale che gli editori stanno perseguendo con ingenti investimenti. È auspicabile pertanto che Governo e Parlamento, in tempi brevi, prevedano anche per le copie digitali dei giornali e per i servizi delle agenzie di stampa l'aliquota Iva del 4%, per superare il discriminatorio trattamento fiscale tra carta e digitale».

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