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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2014 alle ore 17:41.
L'ultima modifica è del 23 dicembre 2014 alle ore 21:52.

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Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha illustrato a Roma i risultati raggiunti nel 2014 dal suo dicastero, mentre fuori la zona intorno al Viminale è stata completamente chiusa al traffico. Colpa di un falso «allarme bomba»: all’ufficio postale del ministero era stato recapitato un pacco apparso sospetto perché «conteneva una sveglia», ha spiegato Alfano. Che ha annunciato la linea dura contro «chi si oppone all’alta velocità e alle grandi opere» e un disegno di legge contro il terrorismo internazionale.

Un ddl contro il terrorismo internazionale
Il ministro ha ringraziato le forze dell’ordine tutte. E ha tracciato gli obiettivi 2015: in primo luogo un disegno di legge contro il terrorismo internazionale che dovrebbe arrivare già nelle prossime settimane. «La sfida del Califfato è pericolosissima, insidiosa. Abbiamo bisogno di rafforzare la strumentazione normativa», ha detto Alfano. Come? «Rendendo più facile i controlli sui sospetti e contrastando la retorica radicale di proselitismo del Califfo e dei suoi adepti attraverso il web». La seconda priorità, che sarà affrontata sempre con una legge, sarà la sicurezza urbana, per avere «città che abbiano nei centri e nelle periferie dei luoghi dove i cittadini possano vivere tranquillamente»: «Avremo una mano ancora più dura contro gli ambulanti e molto dura per rendere più clamoroso il risultato già raggiunto sulla lotta alla contraffazione». Altra partita riguarderà infine la certezza della pena.

Ai no Tav: «Non ci faremo intimidire»
A chi gli ha chiesto quali misure attivare contro il terrorismo interno, alludendo anche agli incendi dolosi di stamane ai pozzetti delle linee ferroviarie vicino a Bologna, Alfano ha ricordato che «nel 2014 sono state compiute dieci azioni di danneggiamento del sistema ferroviario». «Chi si oppone all’alta velocità e alle grandi opere - ha però avvertito il ministro - sappia che non intimidirà lo Stato: quell’opera sarà completata. Il governo, il Paese non hanno paura. L’opera sarà completata, come democraticamente è stato deciso. Non ci faremo impaurire, teniamo sotto controllo la situazione».

Reati in calo: 150mila in meno
Nel 2014, in Italia, l’indice di delittuosità (rapporto tra reati per numero di abitanti) è calato del 7,7%: 150mila delitti in meno rispetto al 2013. «Si tratta di un dato molto importante«, ha sottolineato il ministro dell’Interno. «Un dato che disaggregato evidenzia una diminuzione degli omicidi (-11,7%) e delle rapine (-13%). Il calo più lieve è quello dei furti: -1,5%». In diminuzione gli omicidi contro le donne: - 9,4 per cento. «Merito anche della nuova legge sul femminicidio». «I provvedimenti di allontanamento - ha spiegato Alfano - sono stati 160, con lo Stato italiano che è quindi potuto intervenire preventivamente per evitare violenze contro le donne».

Contraffazione, boom di sequestri
Alfano ha sottolineato innanzitutto i frutti raccolti contro la criminalità organizzata: beni sequestrati per oltre 8 miliardi e confiscati per oltre 3 miliardi. Sul fronte della lotta alla droga, «il risultato è stato veramente importante - ha detto Alfano - perché segna un incremento notevolissimo dei sequestri: sono state sequestrate 150 tonnellate di sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui 8 di eroina e 3,6 tonnellate di cocaina. Quintuplicati i sequestri di merce contraffatta: da gennaio a novembre 2014 sono state effettuate 52.156 operazioni, sequestrando beni per 643 milioni di euro. Il valore era di appena 100 milioni nel 2013.

Sicurezza stradale, ora il reato di omicidio
Sulla sicurezza stradale calo del 5,8% degli incidenti e del 2,8% degli incidenti mortali, del 4,4% dei decessi e del 5,8% dei feriti. «È un campo assolutamente importante sul quale continueremo al lavorare: occorrerà farlo per introdurre il reato di omicidio stradale. La società italiana è pronta ad accoglierlo. Lo dobbiamo a tutti i morti che a causa che si è messa alla guida senza scrupolo e in stato di alterazione psichica e alle lacrime delle loro famiglie».

Immigrazione, bene l’intervento dell’Europa
Alfano ha ricordato l’anno particolarmente difficile sul fronte immigrazione: «L’Italia ha pagato il conto della guerra in Siria e dell’instabilità in Libia». Il risultato politico incassato, per il titolare del Viminale, è quello dell’Europa che «ora scende in mare»: per l’operazione Mare Nostrum, avviata dopo la tragedia di Lampedusa, il Paese ha speso 114 milioni di euro; l’europea Tritone «ci costerà 0 euro».

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