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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2014 alle ore 20:44.
L'ultima modifica è del 23 dicembre 2014 alle ore 21:47.
L'assemblea degli operai di Fiat e indotto, riunita a Termini Imerese, ha dato il via libera all'accordo raggiunto ieri sera tra gruppo Metec e sindacati per il rilancio dello stabilimento siciliano, chiuso dal Lingotto tre anni fa. E in serata è stato «firmato al Ministero dello Sviluppo Economico l'accordo azienda-istituzioni-sindacati per la ripartenza del sito ex Fiat di Termini Imerese», comunica il dicastero
Una vera svolta compiuta in un'aula consiliare gremita. Già nel 2009 Sergio Marchionne aveva annunciato di volere archiviare la quarantennale storia scritta in Sicilia, facendo scattare la ricerca di un nuovo investitore, tra speranze (poche) e passi falsi (molti), sulle spalle di cavalieri grigi un po' azzoppati: dalla city car elettrica indiana sponsorizzata dal finanziere siciliano Simone Cimino, al pretendente De Tomaso, fino alla Dr Auto del molisano Massimo Di Risio che doveva assemblare al di qua dello stretto componenti prodotti in Cina, e ultimamente Grifa, inceppatasi a un passo dal traguardo. Adesso, con Metec, è la volta buona, secondo Mise, sindacati e operai.
Ottenuto il previsto via libera delle tute blu, tocca ora alle parti sottoscrivere definitivamente gli accordi già stasera al Mise. Prevale l'ottimismo, tanto da indurre alcune ditte dell'indotto, come Biennesud, a revocare i licenziamenti.
Il piano industriale di Metec punta sulla produzione di componentistica e sul lancio di nuove vetture ibride; prevista l'occupazione di 200 persone nel 2016, 400 nel 2017, 800 a regime entro fine 2018. In ogni caso, dal primo gennaio 2015 tutti gli attuali 760 dipendenti Fiat dovranno passare alla nuova società, per essere collocati in cassa e poi gradualmente richiamati al lavoro. Unica eccezione per coloro che, fino a un massimo di 130 persone, vorranno accedere alla mobilità volontaria incentivata con 40mila euro onnicomprensivi. Contestualmente al passaggio delle maestranze a Blutec, a partire dal primo gennaio, il ministero del Lavoro concederà due anni più due anni di cassa integrazione per riorganizzazione. In campo un investimento da 296 milioni di euro che assicureranno una potenzialità produttiva di 10mila auto l'anno: 96,5 milioni serviranno all'attivazione della produzione di componentistica; i restanti 200 milioni alla produzione di autovetture. Per quanto riguarda l'indotto, è previsto l'impegno della Regione a fornire adeguata protezione in termini di ammortizzatori sociali, nonché una precedenza nelle assunzioni sia da parte del nuovo potenziale indotto sia da parte della stessa Metec una volta esaurito il bacino Fiat.
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