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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2014 alle ore 16:50.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2014 alle ore 07:58.

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I decreti attuativi del Jobs act? Una «una rivoluzione copernicana». L’approvazione del contratto a tutele crescenti? «Un passo storico». Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi al termine del Cdm .«Abbiamo approvato due decreti attuativi della delega sul Jobs act», ha detto il premier. Renzi ha sottolineato che gli indennizzi per i licenziamenti ingiustificati andranno da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità. L'aumento sarà di due mensilità per ogni anno di servizio. Renzi, dopo le polemiche che hanno accompagnato l’approvazione della delega sul Jobs act si è assunto la responsabilità delle scelte e ha ssicurato che «il testo è aperto alle Commissioni parlamentare, siamo pronti a rivedere i nostri convincimenti: ma è un passo in avanti strepitoso».

È il Milleproroghe più light della storia
Il Consiglio dei ministri ha approvato «il milleproroghe più light della storia degli ultimi anni», con una ventina di proroghe. Il premier ha spiegato che si tratta di un provvedimento «molto breve, stretto come numero di norme, siamo stati molto rigorosi con noi stessi».

Trentasei mesi per salvare l’Ilva con 2 miliardi di interventi
L’Ilva andrà in amministrazione straordinaria «ragionevolmente a gennaio. Avremo la possibilità di utilizzare la Marzano come per Alitalia nel 2008 con risultati spero migliori», ha detto Renzi. Il premier prevede più probabile la nomina di 3 commissari. L'intervento dello Stato per l’Ilva di Taranto, che il premier ha quantificato in 2 miliardi, avrà successo «se sarà a tempo» ha detto Renzi, prevedendo un intervento massimo dello Stato di 36 mesi per risanare l'Ilva e rilanciare l'Ilva. Trenta milioni saranno destinati al centro di ricerca sui tumori infantili dell'ospedale della Città. Fra Porto e Infrastrutture «sono già pronti 800 milioni». Per adempiere all'Aia dell'Ilva il premier ha parlato di «circa un miliardo e qualche centinaio di milioni». Parlando dei provvedimenti per Taranto, ha parlato di «città troppo spesso umiliata dalla politica». Il premier ha sottolineato di una «striscia positiva» che ha visto ieri la soluzione per Termini Imerese e oggi per Meridiana. Tra Piombino, Meridiana, Gela, Termini Imerese e tutte le altre crisi aziendali risolte in questi mesi, sono state coinvolte 20.000 persone, ha sottolineato il premier.

Fisco: sanzioni per chi evade, ma il fisco non è nemico
Il decreto fiscale «è sintetizzabile nella chiarezza delle regole, in sanzioni inasprite per chi evade, ma anche nel tentativo di porre il pubblico come consulente e non come nemico», ha detto Matteo Renzi presentabdo in conferenza il decreto legislativo in materia fiscale.
«In Italia - ha ricordato il premier - sono appena 90 le persone detenute per evasione. Per alcuni aspetti noi innalziamo le sanzioni, ma contemporaneamente cerchiamo di ridurre la pressione burocratica e di venire incontro a chi vuole degli accordi e chi vuole delle intese con il fisco».

Difficile il 2015, ma l’Italia ha le carte a posto
«Ci attende un 2015 difficile, ma abbiamo tutto per potere uscire dalla fase di rassegnazione e stanchezza di questi anni», ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi. «I dati economici mondiali dimostrano che quando un Paese sceglie la crescita e gli investimenti, le cose cambiano», come negli Stati Uniti. «L'Italia - ha aggiunto Renzi - sta facendo tante riforme, si sta mettendo il vestito bello, sta togliendosi di dosso un po' di polvere e si sta presentando allo scenario internazionale con le carte a posto».

Meno decreti dei precedenti Governi
«Abbiamo fatto meno leggi di tutti in questi primi mesi di governo, in 10 mesi abbiamo presentato 23 decreti, contro i 27 di Enrico Letta, i 27 di Monti e i 34 dell'ultimo Berlusconi.

Smentiti i profeti di sventura
Smentiti i profeti di sventura, ha detto il premier. «In 10 mesi - ha elencato il premier - abbiamo la riforma della Costituzione in seconda lettura, la legge elettorale in seconda lettura, il Jobs Act approvato, un fisco diverso, un'incredibile attenzione alle questioni del lavoro con più di 40 crisi aziendali risolte, un intervento deciso e forte per cambiare le regole del gioco in Europa soprattutto in politica economica: gli americano crescono del 5% nel terzo trimestre con investimenti in crescita e occupazione. Cosa stiamo aspettando ancora?». Oggi, ha detto Renzi, «i profeti di “son tutte chiacchiere”, si trovano di fronte a decreti legislativi, decreti legge, nomine, di grande livello e di grande qualità».

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