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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2014 alle ore 09:25.
L'ultima modifica è del 24 dicembre 2014 alle ore 11:53.

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Un giovane nero di 18 anni è stato ucciso a colpi di pistola a pochi chilometri da Ferguson, nel Missouri, nella zona teatro di scontri nelle ultime settimane tra manifestanti che protestavano contro la polizia e le forze dell’ordine. L’episodio è avvenuto poco dopo l'una di questa mattina davanti ad un distributore di benzina. E' quanto riferisce l'emittente AbcNews. Secondo i media locali, una folla si e' radunata nel luogo in cui e' morto il giovane, nella stessa zona in cui ad agosto fu ucciso da un agente Michael Brown.

Il portavoce della polizia, Brian Schellman, ha riferito che il giovane ucciso aveva puntato una pistola contro l'agente. «Temendo per la propria vita, l'agente di Berkeley (il sobborgo a pochi minuti d'auto da Ferguson; ndr) ha sparato diversi colpi di pistola, colpendo il soggetto e ferendolo mortalmente», ha dichiarato Schellman in un comunicato.

Almeno tre persone sono state fermate dalla polizia, mentre protestavano per la morte del 18enne nero Antonio Martin, ucciso da un agente nella contea di St. Louis, in Missouri. E' quanto riferisce il St. Louis Post-Dispatch. Nonostante sia ancora notte fonda, manifestanti, in gran parte afroamericani, continuano ad arrivare al distributore di benzina dove e' morto il giovane, presidiato da agenti in tenuta anti-sommossa.

Intanto, la polizia ha riferito di aver trovato la pistola che Antonio Martin avrebbe impugnato contro l'agente, prima di essere colpito e ucciso. Il 18enne, secondo le autorita' di St.Louis, si trovava insieme con un'altra persona che e' riuscita a fuggire. L'Huffington Post che ha intervistato via twitter un ragazzo che raccontava di trovarsi con Martin nel momento in cui e' stato ucciso, ha messo in dubbio la versione del giovane secondo la quale l'amico e' stato ucciso per essersi opposto a una perquisizione. Secondo la testimonianza della madre di Martin, che ha effettuato il riconoscimento della salma, il figlio era uscito con la fidanzata e si trovava con lei.

Prosciolto l’agente che uccise Backer
Non sara' incriminato l'agente di polizia di Houston, in Texas, Juventino Castro che uccise il 26enne di colore disarmato Jordan Backer. Lo ha stabilito un gran giuri' della contea di Harris, in linea con le deliberazioni di Ferguson e New York che hanno scatenato proteste in tutti gli Stati Uniti. La mamma della vittima, Janet Baker, ha atteso la decisione nel palazzo della giustizia criminale della contea circondata da altre madri di giovani di colore disarmati uccisi dalla polizia. Molti dimostranti si sono radunati davanti al tribunale dove erano schierati altrettanti agenti di polizia. «Cerco solamente giustizia per Jordan», ha singhiozzato la madre Janet, «e cio' significa che abbiamo ancora molto lavoro da fare».
L'avvocato della famiglia Baker, Sadiyah Evangelista, ha annunciato che presentera' un ricorso presso il Dipartimento di Giustizia che ha aperto dossier anche sui casi di Ferguson e New York. I gran giuri' di Houston hanno sempre deciso di non incriminare gli agenti di polizia che hanno ucciso uomini di colore disarmati, ininterrottamente dal 2008.

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