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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2014 alle ore 10:47.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2014 alle ore 19:17.

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(afp)(afp)

Dall'Indonesia allo Sri Lanka, dalla Thailandia alla Somalia, decine di migliaia di persone hanno partecipato alle commemorazioni nei 14 Paesi colpiti dallo tsunami nell'Oceano Indiano del 26 dicembre di 10 anni fa, in cui ci furono piu' di 230.00 morti. Fra le vittime ci furono anche migliaia di turisti stranieri sorpresi dalla catastrofe nelle localita' balneari dell'Asia, di cui 54 erano italiani.

A Banda Aceh, la citta' principale della provincia indonesiana piu' colpita dal terremoto di oltre 9 gradi sulla scala Richter che innesco' il maremoto, un coro ha aperto la grande commemorazione nel parco principale cantando l'inno nazionale. Migliaia di persone, religiosi musulmani, parenti delle vittime, superstiti e soccorritori, hanno pregato per quanti furono coinvolti nella tragedia.

Gli tsunami, come vengono chiamate le onde anomale che in quell'occasione arrivarono fino a 14 metri, devastarono parti delle regioni costiere di Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh e Maldive, arrivando fino alle coste di Somalia e Kenya, a oltre 4500 km dall'epicentro del sisma, localizzato a ovest dell'isola di Sumatra.

Nei 10 anni trascorsi dalla catastrofe, sono state migliorate le procedure di sicurezza contro gli tsunami e ricostruiti interi villaggi, anche grazie ai fondi provenienti da una delle piu' ingenti raccolte fondi della storia di ben 13 miliardi e mezzo di dollari, di cui il 40% arrivati dalle donazioni di cittadini, fondazioni e imprese.
La stima di 230mila morti e' sicuramente inferiore al dato reale, perche' contando le decine di migliaia di dispersi il numero potrebbe essere vicino ai 300.000 morti.

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