Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2014 alle ore 08:12.

My24

ROMA

Con la nomina dell’economista Tito Boeri (classe 1958, ordinario alla Bocconi di Milano) la governance Inps torna alla casella di fine gennaio scorso, quando le dimissioni di Antonio Mastrapasqua imposero al Governo Letta la via del commissario straordinario. Un presidente con incarico quadriennale responsabile dell’indirizzo politico e della gestione,un direttore generale responsabile della funzionalità e della tecnostruttura, un Comitato di indirizzo e vigilanza espressione delle parti sociali e un collegio sindacale. In pratica l’assetto uscito dal dl 78 del 2010, anno di apertura del lungo processo di razionalizzazione degli enti previdenziali che ha portato all’attuale Nuovo Inps e alla Nuova Inail, come struttura nazionale unica, quest’ultima, del polo sicurezza e salute sul lavoro. Ma dietro la mossa di Natale del Governo c’è un disegno che dovrebbe portare molto rapidamente l’Istituto a quella nuova struttura di vertice che era stata esplicitamente evocata dallo stesso commissario straordinario uscente, Tiziano Treu, nominato lo scorso ottobre dopo gli otto mesi di gestione retta da Vittorio Conti. Ovvero: un presidente, un consiglio di amministrazione di tre elementi (uno dei quali è lo stesso presidente), un direttore generale con funzioni di gestione rafforzate, un Comitato di indirizzo e vigilanza e un collegio sindacale alleggeriti nel numero dei componenti.

Fonti governative hanno parlato di una soluzione entro gennaio e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per il momento non commenta. Ma che sull’Inps a palazzo Chigi si era deciso di intervenire s’era capito già nelle scorse settimane, quando addirittura era circolata l’ipotesi di varare la nuova governance con il maxi-emendamento alla legge di Stabilità. Ora con la scelta di Boeri bisognerà chiudere il cerchio in tempi stretti, almeno entro i termini della procedura di nomina, che prevede i pareri della commissioni parlamentari competenti e un’intesa (nel caso ormai ex post) con il Comitato di indirizzo e vigilanza. La nuova governance dell’Inps (e dell’Inail, che dovrebbe esserne speculare visto che i due istituti sono considerati gemelli e poli complementari del Welfare nazionale dopo le incorporazioni degli ultimi quattro anni) verrà adottata nel pieno dell’attuazione dei piani industriali in corso, e che vede in particolare l’Istituto di previdenza ancora alle prese con l’assorbimento dell’Inpdap. Il contesto, insomma, è estremamente delicato e reso ancor più complicato dagli interventi di spending review che hanno imposto ai due istituti una gestione quasi al limite sul fronte delle dotazioni organiche. Non bastasse, la nuova governance dovrà arrivare anche con la nomina (o la conferma) dei due attuali direttori generali di Inps e Inail, Mauro Nori e Giuseppe Lucibello, entrambi con un mandato in scadenza a fine mese.

A guidare l’Inps in questi passaggi il governo non ha scelto un manager (profilo previsto nello stesso dl 78/2010) ma un economista. Tito Boeri, Ph. D. in Economia alla New York University, per dieci anni è stato senior economist all’Ocse, e consulente del Fmi, della Banca Mondiale, della Commissione Ue e dell’Ufficio Internazionale del Lavoro. «Un impegno gravoso e una grande responsabilità - ha detto ieri Boeri commentando il nuovo incarico - l’Inps è un’istituzione fondamentale per il Paese, soprattutto alla luce dell’andamento demografico, degli squilibri e dei grandi interrogativi che presenta il mercato del lavoro, in relazione ai giovani».

Economista del welfare, Boeri ha ideato con il collega Pietro Garibaldi una prima versione del contratto a tutele crescenti (loro lo avrebbero voluto unico) ed è tra i sostenitori di una misura nazionale di contrasto alla povertà, che all’Italia ancora manca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALLA PRESIDENZA

Professore alla Bocconi

Ph.D. in Economia alla New York University, Tito Boeri è ordinario di economia all’Università Bocconi, dove ricopre la carica di Prorettore alla ricerca. Tra i fondatori del sito lavoce.info. è inventore del Festival dell’Economia di Trento. Per dieci anni senior economist all’Ocse, è stato anche consulente del Fmi, della Banca mondiale, della Commissione Ue dell’Ufficio internazionale del Lavoro

Economista del welfare

Direttore scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti Boeri è inoltre research fellow dell’Innocenzo Gasparini Institute for Economic Research (IGIER Bocconi). Economista del welfare ha ideato con il collega Pietro Garibaldi una prima versione del contratto a tutele crescenti (loro lo avrebbero voluto unico) ed è tra i sostenitori di una misura nazionale di contrasto alla povertà, che all’Italia ancora manca

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi