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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2014 alle ore 09:07.
L'ultima modifica è del 30 dicembre 2014 alle ore 12:15.

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La Capitaneria: la nave era pienamente efficiente
«La nave era stata ispezionate il 19 dicembre a Patrasso: erano state riscontrate sei deficienze di cui due immediatamente risolte» e comunque «senza rilevanza» nell'incendio. «Per le altre quattro era stata prescritta la soluzione in 14 giorni. La nave era pienamente efficiente, rispondeva a tutti i requisiti». Così l'ammiraglio Carlone a Palazzo Chigi. Secondo l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina Militare,«recuperare 427 persone da una nave in fiamme, la maggior parte con elicotteri, mentre c'erano venti anche di 40 nodi, è stata un'impresa storica».

Gli olandesi recupereranno il relitto
La Visemar di Navigazione, società armatrice del Norman Atlantic, ha incaricato la società olandese Smit, specializzata in salvataggio navale, delle operazioni per il recupero del relitto che si trova ad alcune miglia dalla costa italiana. Visemar ha «appreso con grande sollievo che le operazioni di salvataggio si sono concluse con successo».

Anche il comandante lascia la nave
Intanto alle ore 14,50 il comandante Argilio Giacomazzi ha abbandonato la nave. A comunicarlo via twitter è la Guardia costiera. Lo stesso Giacomazzi, poco dopo, ha telefonato a moglie e figlia dicendo «Sto bene, state tranquilli, è finito tutto: tra poco torno a casa». Si chiude così dopo oltre 24 ore la drammatica vicenda del traghetto alla deriva tra Grecia e Italia con 478 persone a bordo.

Il traghetto della compagnia italiana Visemar di Navigazione partito dal porto greco di Igoumenitsa e diretto ad Ancona si era incendiato al largo di Valona, in mezzo all’Adriatico in burrasca.

Le testimonianze, le accuse
Il soprano Dimitra Theodossiou, salvata dalla Norman Atlantic, racconta di momenti drammatici: «E' stato allucinante perché i militari portavano prima bambini, donne e anziani al livello dove potevano salire sull'elicottero, ma c'erano uomini, che li picchiavano, tiravano loro i capelli e li buttavano fuori per prendere il loro posto».

«Nessuno ha dato l'allarme, nessuna comunicazione, nessuno ci ha detto cosa fare e dove andare. Da soli siamo saliti e abbiamo indossato i giubbotti salvagente». Tzonas Athanasios, commerciante 47enne greco in viaggio con la famiglia sulla Norman Atlantic ha raccontato i concitati momenti del naufragio. È sbarcato stamattina nel porto di Bari con la moglie Natasha, 43enne di origini canadesi, e i figli Sebastian e Dimitri di 11 e 14 anni. Erano diretti in Germania per una vacanza. «Torneremo in Grecia oggi con l'aereo» ha detto. Raccontando l'incendio il 47enne di Corfù ha detto: «non so cosa sia successo. Non abbiamo sentito nessuna esplosione. Stavamo dormendo e abbiamo sentito voci di persone nei corridoi che parlavano di un incendio. Ho pensato ad un piccolo incendio e che saremmo tornati a dormire ma quando siamo saliti al piano superiore abbiamo visto fumo e fiamme ovunque. Tutti erano come impazziti, in preda al panico. Abbiamo aspettato circa un'ora e mezza prima di salire sulle scialuppe, intorno alle 5,30, e poi dopo circa quattro ore siamo saliti sulla nave più grande che ci ha portati qui».

Il premier Matteo Renzi ha elogiato ieri l’operato dei soccorritori: dall’altra notte sono infatti costantemente al lavoro elicotteri, motovedette, squadre di vigili, rimorchiatori. «Un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe», ha affermato Renzi, aggiungendo che a loro va la «mia gratitudine a nome di tutti gli italiani. Il lavoro dei nostri connazionali ci rende orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza».

Sono decine i naufraghi del Norman Atlantic giunti nel Salento con elicotteri dell'Aeronautica militare e motovedette della Guardia costiera. Si tratta di persone di diverse nazionalità residenti in Svizzera, Olanda, Inghilterra e in altri paesi europei, tra le quali ci sono anche alcuni bambini. Le loro condizioni non sono al momento preoccupanti. Molti mostrano sintomi di ipotermia, altri hanno contusioni e sospette fratture, ma numerosi sono anche i casi di intossicazione da fumo. Almeno dieci naufraghi sono in arrivo all'aeroporto «Fortunato Cesari» di Galatina e non e' ancora possibile sapere in che condizioni siano.

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