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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2014 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 03 gennaio 2015 alle ore 20:29.

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(Ansa)(Ansa)

«La più ottimistica delle previsioni è di una decina di dispersi». Il numero comunque «non supera le 10-15 unità». Lo ha detto incontrando alcuni giornalisti il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, che indaga sul rogo e il naufragio del traghetto Norman Atlantic, incendiatosi domenica scorsa al largo di Corfù e arrivato venerdì nel porto di Brindisi dopo essere stato rimorchiato. «I numeri ufficiali sui dispersi - ha aggiunto - si potranno sapere quando la Grecia si deciderà a darci una lista d'imbarco attendibile, perché la Grecia ha tempi molto molto lunghi».

È stata intanto recuperata la scatola nera della nave. Il pm Ettore Cardinali ha lasciato il traghetto sul quale era salito insieme ad un pool di investigatori. La scatola nera rappresenta il primo elemento fondamentale per accertare le cause dell'incendio e la dinamica dei fatti.

Mentre le vittime accertate sono finora undici, la procura di Bari ha formalmente iscritto nel registro degli indagati altre 4 persone nell'ambito delle indagini sul naufragio del Norman Atlantic, il traghetto che faceva rotta da Igoumenitsa ad Ancona su cui il 28 dicembre è scoppiato un incendio devastante. Si tratta di due membri dell'equipaggio e di due rappresentanti della ditta greca noleggiatrice, la Anek Lines. Nei giorni scorsi sono già stati indagati il comandante Argilio Giacomazzi e l'armatore veneto Carlo Visentini.

La Procura di Bari: non trovati altri cadaveri
«Nelle parti ispezionate oggi non abbiamo trovato cadaveri. Ci auguriamo vada avanti così». Lo ha detto il pm di Bari Ettore Cardinali ai giornalisti al termine dell'ispezione di cinque ore sulla Norman Atlantic insieme con un pool di investigatori e vigili del fuoco. Visionate una parte delle stive e una piccola porzione del deposito mezzi.

«Stiamo procedendo a cipolla, procediamo con calma e cautela dalla parte più esterna della nave per arrivare a quella interna. Sono certo che presto riusciremo a raggiungere il centro del traghetto e quindi il cuore del rogo, la zona di calpestio è ancora calda», ha puntualizzato il sostituto procuratore, il quale, attrezzato con tuta, elmetto, scarpe speciali, maschera e un piccolo autorespiratore, ha potuto ispezionare da prua i ponti esterni, le cabine dell'equipaggio (in cui per adesso è impossibile entrare perché le porte sono bloccate), i garage e la plancia. «Nella sala comandi abbiamo trovato documentazione che è stata posta sotto sequestro».

Identificate 9 vittime, 5 le autopsie. Due i corpi non recuperati
C'è anche una minorenne albanese con permesso di soggiorno tedesco tra le undici vittime accertate nel naufragio, anche se due corpi non sono mai stati recuperati. Si tratta della 15enne Racha Charif. Intanto ieri sera è stata identificata anche l'ultima salma delle nove che si trovano in attesa delle autopsie nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. È quella di Gerasimos Kazantzidis, autotrasportatore greco.

Il figlio e i nipoti dell'uomo hanno riconosciuto il corpo e questa mattina si sono recati negli uffici della Capitaneria di Porto. Le altre sette salme appartengono ai due autotrasportatori campani Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, al sacerdote georgiano 27enne Omar Kartozia, alla donna turca Havise Savas, ai greci Sasentis Nikolaus Paraschis e Kostantinos Koufopuolos, e ad un'altra donna tedesca, Muller Afroditi. Il conferimento dell'incarico per le autopsie, affidate ai medici legali Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino, è fissato per lunedì mattina.

(aggiornato il 3 gennaio, ore 19.30)

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