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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2015 alle ore 13:21.
L'ultima modifica è del 01 gennaio 2015 alle ore 14:02.

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(Afp)(Afp)

Sarebbe stato il lancio di coupon pubblicitari che sembravano banconote da 100 dollari a causare la tragica calca costata 36 morti e oltre 40 feriti fra la folla che festeggiava il Capodanno a Shanghai. Fra i morti vi sono 25 donne fra i 16 e i 36 anni, mentre 13 feriti sono in gravi condizioni. Fonti mediche riferiscono che fra le vittime vi sono anche bambini e studenti. Il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato un'inchiesta immediata. La tragedia è avvenuta poco dopo le 23,30 in una piazza affollata del Bund, lungo la riva destra del fiume Huangpu, con edifici storici e grattacieli illuminati, che attira grandi folle (erano presenti in 300mila) la sera di Capodanno in questa metropoli di 23 milioni di abitanti.

Testimoni parlano di «scene infernali di orrore» e riferiscono che la calca si è verificata su una scalinata che porta alla strada principale e ad una piattaforma rialzata per vedere il panorama. «La scalinata che portava alla piattaforma era piena di gente. Chi voleva salire e chi scendere - ha raccontato Yin, una donna sopravvissuta per miracolo assieme ai figli - siano rimasti incastrati nel mezzo e abbiamo visto delle ragazze precipitare, urlando. Allora la gente ha iniziato a cadere, fila dopo fila».

Un altro testimone, Wu Tao, ha raccontato che tutto è cominciato quando dalla finestra del terzo piano di un bar sono stati lanciati dei coupon simili a banconote da 100 dollari che sono stati trascinati dal vento sulla folla. Al centro vi era stampata la scritta M18, che è il nome del bar. Sui social media alcuni dicono di aver visto immagini della proprietaria del bar che mostrava i coupon prima dell'incidente, ma la donna, che sul sito di microblogging SinoWeibo appare come Chaojidadadashabao_MissShen, ha negato di aver lanciato in aria i falsi dollari.

Drammatica la testimonianza di Yin, che ha protetto due bambini piccoli con il suo corpo. Il figlio dodicenne la seguiva e quando è emerso fuori dalla folla «aveva graffi sulla fronte, due profonde ferite sul collo e sanguinava dal naso e la bocca». E sui vestiti si potevano vedere impronte di scarpe. «La folla era in preda al panico - ha raccontato un altro testimone, di nome Yu - eravamo schiacciati in mezzo, non riuscivamo a respirare. Qualcuno gridava aiuto, ma il rumore era troppo forte».

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