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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2015 alle ore 19:15.
L'ultima modifica è del 01 gennaio 2015 alle ore 19:36.

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Jeb Bush (Afp)Jeb Bush (Afp)

Jeb Bush scalda i motori per la Casa Bianca. Il 61enne ex governatore repubblicano della Florida, figlio e fratello degli ex presidenti George H. W. Bush e George W. Bush, si è dimesso dall'incarico di consulente delle società no profit di cui faceva parte con effetto immediato dal 31 dicembre 2014. Un'altra mossa che indica, anche se non lo ha ancora annunciato ufficialmente, la seria intenzione di candidarsi alle presidenziali del 2016.

«Esaminerà i suoi rimanenti impegni di lavoro con il nuovo anno», ha fatto sapere un suo assistente mentre la portavoce, Kristy Campbell, ha definito le sue dimissioni «come un passo naturale per concentrarsi su una sua possibile candidatura e valutare se vi è il giusto sostegno». Bush rimarrà nel consiglio di amministrazione delle aziende delle quali è partner, tra cui una società di consulenza, la “Jeb Bush and Associates”. «Alcune delle sue affiliazioni lo avrebbero potuto compromettere politicamente nel caso di una sua corsa alle presidenziali», sostengono gli analisti. Un'opinione confermata da alcuni repubblicani, preoccupati che i suoi interessi commerciali possano essere usati contro di lui, come già fecero i democratici contro Mitt Romney, candidato repubblicano alle presidenziali del 2012.

Il mese scorso, l'ex governatore si era dimesso dal consiglio di amministrazione della Rayonier Inc., Tenet Healthcare Corporation e dalla banca britannica Barclays. Tra i candidati repubblicani, Bush è quello che ha più consensi: secondo un recente sondaggio della Cnn/Orc, l’ex governatore della Florida ha ottenuto il 23% delle preferenze tra i repubblicani interpellati, ovvero il 10% in più sul suo possibile avversario, il governatore del New Jersey Chris Christie, fermo al 13 per cento. Gli altri possibili contendenti sono ancora più indietro: il fisico Ben Carson è al 7%, il senatore Rand Paul e l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee sono al 6 per cento.

Nelle ultime ore, invece, l'influente senatore della destra, Marco Rubio, ha fatto sapere che annuncerà presto la sua decisione per una eventuale candidatura. «Non è una scelta d'impulso. Non ho in mente una data precisa, ma sarà presto», ha detto in un'intervista alla National Public Radio. Su una possibile candidatura di Jeb Bush, finora c'è stato solo un laconico messaggio su Twitter: «Sono contento di annunciare che valuterò attivamente la possibilità di correre» per la Casa Bianca il 2016, aveva scritto il 16 dicembre scorso. Ma ora qualcosa si muove e l'ex governatore potrebbe addirittura rubare la scena a un'altra potenziale candidata alle presidenziali, Hillary Clinton. Anche in questo caso, non c'è ancora un annuncio ufficiale, ma l'ex segretario di Stato Usa ha sempre indicato il 2015 come data per una sua decisione e, finora, sembra l'unica candidata di rilievo tra le fila dei democratici per le primarie, nonostante le voci insistenti sulla senatrice del Massachusetts, Elizabeth Warren.

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