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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2015 alle ore 18:46.
L'ultima modifica è del 04 gennaio 2015 alle ore 15:00.

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Primo giorno di saldi a Roma (Ansa)Primo giorno di saldi a Roma (Ansa)

Cattedrali dell'outlet e vie dello shopping invase, a Roma e Milano e nelle altre principali città, da gruppi di turisti e curiosi a caccia del prezzo stracciato. Il bel tempo ha favorito l'avvio ufficiale oggi (dopo la partenza anticipata in Campania e Basilicata) dei saldi invernali di fine stagione. Nonostante il pessimismo del Codacons, secondo il quale l'avvio dei saldi ha fatto segnare un -5% nelle vendite, si registra folla in centro nella Capitale e a Milano, poche però le code davanti alle griffe, puntate soprattutto dagli stranieri. Ad essere presi d'assalto sono stati soprattutto gli outlet che hanno registrato parcheggi pieni sin dal mattino e un aumento medio delle affluenze del 15%, e i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento low cost.

Presto per avere dati certi ma le associazioni di categoria mostrano ottimismo:«Abbiamo registrato movimento e un certo interesse, anche da parte di acquirenti stranieri - dice all'Ansa Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia (Confcommercio) - le aspettative di chiudere positivamente la giornata ci sono».

Fioccano intanto le prime stime sull'andamento dei saldi, che potrebbero essere il primo segnale della tanto attesa ripresa. O al contrario, la conferma del perdurare della crisi. A quest'ultimo gruppo si iscrive il Codacons che già nella prima mattinata di saldi, stima una flessione delle vendite del 5% nelle grandi città rispetto al 2014, con cali più evidenti nelle periferie. Di diverso avviso Ascobaires, l'associazione dei commercianti di corso Buenos Aires a Milano, che prevede una chiusura con un +10%, anche grazie alla decisione di anticipare ad oggi l'avvio, invece di lunedì 5. «Una decisione questa che il 70% degli associati a Federmoda ritiene positiva - dice Borghi - insieme alla data unica di partenza in tutt'Italia, come avevano chiesto».

I commercianti trattengono il fiato, sperando che la curiosità dei consumatori si trasformi in scontrini da battere in cassa: per la categoria le vendite invernali a saldo rappresentano il 20% del fatturato dell'intero anno. «La gente gira, guarda, valuta, ci pensa ma intanto l'interesse c'è - conferma anche il presidente Fismo-Confesercenti, Roberto Manzoni - se il risultato fosse uguale a quello dell'anno scorso più uno, sarebbe già un successo: si invertirebbe una tendenza al calo di fatturato che dura ormai da 4-5 anni. La gente potrebbe spendere di più ma c'è incertezza. Comunque - prosegue Manzoni, titolare di negozi storici a Ravenna - io sono ottimista, le aspettative quest'anno sono migliori rispetto all'atmosfera tragica dell'anno scorso».

Befana con meno viaggi
Anche la Befana 2015 appare più prodiga dell'anno scorso. In aumento gli italiani (3 milioni in più), secondo un sondaggio Confesercenti-Swg, che acquisteranno doni per figli e nipoti, per una spesa complessiva di 1,8 miliardi di euro (+350 milioni rispetto alla Befana 2014); 69 euro la spesa media, 3 euro in più del 2013.

Ma se dolci e giocattoli riempiranno la calza, si stringe il budget dei viaggi. Sono un milione e mezzo gli italiani che faranno una vacanza per il ponte dell'Epifania, in calo del 13,1% rispetto al 2014, secondo le stime di Federalberghi.

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