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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2015 alle ore 12:51.

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Vigili del fuoco, guardia costiera e protezione civile applicano delle barriere di contenimento a causa della fuoriuscita di cherosene dall’oleodotto dell'ENI a Palidoro, 6 novembre 2014 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)Vigili del fuoco, guardia costiera e protezione civile applicano delle barriere di contenimento a causa della fuoriuscita di cherosene dall’oleodotto dell'ENI a Palidoro, 6 novembre 2014 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca, ha disposto il sequestro dell'oleodotto che collega i depositi Eni di Civitavecchia all'aeroporto di Fiumicino, danneggiato più volte nel novembre scorso in occasione di alcuni furti che hanno procurato notevoli danni ambientali per lo sversamento di combustibili. La misura sarà attuata «finché non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati».

Tre episodi di manomissione per furto
Le fuoriuscite di kerosene accertate sono dovute a tre episodi di manomissione che risalgono al 6 e 7 novembre 2014, nella zona tra Palidoro e Maccarese, frazioni di Fiumicino. Le aree interessate sono state immediatamente messe in sicurezza dall'Eni, che ha interrotto la fuoriuscita del carburante poche ore dopo le effrazione, contenendo lo sversamento con ricorso a panne di sbarramento e assorbimento. I Comuni attraversati o toccati dall'oleodotto Eni Civitavecchia-Pantano sono sei: oltre a Fiumicino, la condotta passa sul territorio di Cerveteri, Ladispoli, Santa Marinella, Civitavecchia, e Roma.

Procedimento contro ignoti del pm di Civitavecchia
Il sequestro dell'oleodotto, che trasporta kerosene Jet A-1 per aviogetti, affidato ai carabinieri del Noe, segue l'indagine avviata dal procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, nell'ambito di un procedimento che al momento è contro ignoti. I prelievi e gli accertamenti tecnici, effettuati tra gli altri anche dall'Arpa Lazio, hanno evidenziato sversamenti di cherosene su terreni ed acque superficiali a Palidoro e Maccarese, nel comune di Fiumicino, con conseguente moria di pesci, uccelli e mammiferi acquatici.

Interrogazioni parlamentari
A inizio dicembre, in risposta ad una serie interrogazioni parlamentari, il Governo riferì sulle verifiche e i controlli avviati dalla Guardia costiera sulle acque interessate dallo sversamento, con l'impiego di personale specializzato, mezzi navali e laboratorio ambientale mobile. In particolare, l'utilizzo di panne galleggianti oleoassorbenti avrebbe permesso di «circoscrivere il prodotto all'interno dei reticolati del consorzio di bonifica nella zona del fosso Tre Cannelle, evitando così che il cherosene arrivasse alla foce e, di conseguenza, al mare».

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