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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2015 alle ore 13:45.

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Il principe giordano Ali bin al-Hussain (Afp)Il principe giordano Ali bin al-Hussain (Afp)

Un rivale vero per Sepp Blatter. Il principe giordano Ali bin al-Hussain, attuale vicepresidente della Fifa, ha annunciato l'intenzione di candidarsi per la presidenza della federcalcio mondiale. al-Hussain sfiderà il 78enne presidente Blatter, che va a caccia del quinto mandato nelle elezioni in programma il 29 maggio. «Sono felice di annunciare che intendo candidarmi per la carica di presidente della Fifa», ha scritto il 39enne al-Hussain su Twitter.

«Credo sia il momento di spostare l'attenzione dalle controversie amministrative e riportarla sullo sport. La mia non è stata una decisione facile, è maturata dopo attente valutazioni e molte discussioni, negli ultimi mesi, con rispettabili colleghi nell'ambito della Fifa», ha aggiunto. La federazione internazionale è stata al centro di polemiche e sospetti nell'ultimo periodo, in particolare per l'inchiesta relativa alle presunte irregolarità nell'iter di assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar.

Il procedimento non ha evidenziato violazioni tali da mettere in discussione le decisioni assunte dall'esecutivo nel dicembre 2010. Lo statunitense Michael Garcia, capo della camera inquirente del Comitato etico della Fifa e responsabile dell'inchiesta, ha però espresso il proprio dissenso per le conclusioni a cui è giunta la camera giudicante e ha finito per rassegnare le proprie dimissioni. al-Hussain è stato uno dei dirigenti a chiedere con maggiore insistenza la pubblicazione integrale del rapporto stilato da Garcia.

L'esecutivo della Fifa, nell'ultima riunione tenuta a Marrakech all'inizio di dicembre, ha deciso di rendere pubblico il documento «in maniera appropriata”. «Il gioco che appartiene a tutto il mondo -ha scritto ancora il principe giordano- merita una classe dirigente di caratura mondiale, un organizzazione efficiente che sia anche un modello di etica, trasparenza e buona governance. I titoli dovrebbero riguardare il calcio, questo sport meraviglioso, e non la Fifa». Con l'ingresso di al-Hussain sulla scena, i candidati diventano 3. A settembre dello scorso anno, infatti, l'ex dirigente francese Jerome Champagne ha annunciato la propria candidatura. Il transalpino, in realtà, non è mai stato considerato un rivale temibile per Blatter.

L'iniziativa di al-Hussain, invece, potrebbe modificare almeno parzialmente il quadro che sinora sembrava totalmente favorevole all«eterno' presidente svizzero. L'Europa, con il presidente della Uefa Michel Platini in testa, ha mostrato di gradire un cambio al vertice della federcalcio internazionale. Il principe giordano, ovviamente, punta a raccogliere consensi tra le federazioni asiatiche. Nel suo curriculum spicca già un risultato di prestigio: è stato lui, in particolare, a sostenere l'iniziativa che ha portato la Fifa, due anni fa, a cancellare il divieto di indossare l'hijab, il velo islamico, nelle competizioni femminili.

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