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Attacco a Charlie Hebdo, chi sono le vittime della strage di Parigi

Oltre ai poliziotti e all'economista che scriveva sul settimanale, le vittime predestinate dell'attacco terrorista a Charlie Hebdo erano proprio loro: il direttore e i vignettisti che per anni con il loro lavoro – in nome della libertà di pensiero e della libertà di stampa - avevano rappresentato sotto una luce differente i temi politici, religiosi e razziali francesi e non solo. Vediamo chi erano e perché erano considerati dai terroristi “pericolosi”

6. Le vittime di Charlie Hebdo/Bernard Maris, detto Oncle Bernard

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L'economista Bernard Maris, aveva una rubrica su Charlie Hebdo con lo pseudonimo di Oncle Bernard (”zio Bernard”). Aveva scritto per diversi giornali, tra cui Marianne, Le Nouvel Observateur, Le Figaro Magazine e Le Monde. Al sabato teneva una rubrica sulla catena radiofonica France Inter insieme al giornalista dell'Echos Dominique Seux, trattando temi di attualità. Tra gli altri suoi lavori, un libro dedicato a Keynes: Keynes ou l'économiste citoyen. Nel 1995, la rivista Le Nouvel Économiste gli aveva attribuito il titolo di “Economista dell'anno”. Tra le opere pubblicate in Italia, “Lettera aperta ai guru dell'economia che ci prendono per imbecilli” e “Antimanuale di economia”.

Le altre sei vittime della strage a «Charlie Hebdo» sono: Michel Renaud, fondatore di Carnet de Voyage; Franck Brinsolaro, 49 anni, poliziotto che proteggeva il direttore Stephane Charbonnier; Merabet Ahmed, 42 anni, agente di polizia, di fede musulmana; Mustapha Ourrad, correttore di bozze di origine algerina; Frederic Boisseau, responsabile della manutenzione; Elsa Cayat, analista e gionalista.

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