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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2015 alle ore 23:40.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2015 alle ore 23:46.

Il primo ministro francese Manuel Valls ha ammesso oggi «errori» nella gestione della sanguinosa vicenda iniziata tre giorni fa col massacro del giornale satirico Charlie Hebdo - 12 morti - e finito oggi con il doppio blitz in cui sono morti i jihadisti fratelli Kouachi, presunti attentatori, e Amady Coulibaly, che ha preso in ostaggio diverse persone in un supermercato ebraico. Nell'azione contro Coulibaly sono stati trovati i cadaveri di quattro ostaggi e quattro feriti gravissimi. «Quando ci sono 17 morti, allora ci sono stati errori», ha ammesso Valls parlando alla televisione.
A Parigi sono morti quattro ostaggi: lo ha confermato il presidente francese François Hollande in un breve discorso alla nazione in diretta tv, riferendosi al sequestro in un negozio ebraico avvenuto oggi a Parigi. «Nel supermercato kosher è stato commesso un atto antisemita spaventoso, esecrabile», ha commentato il presidente francese. «Questi fanatici - ha quindi ammonito - non hanno nulla a che fare con l'Islam. Non hanno niente a che fare con la religione musulmana».
Oltre alla vigilanza, l'inquilino dell'Eliseo ha fatto appello all'unità nazionale. «Dobbiamo continuare a essere vigili, ma anche uniti: l'unità è la migliore arma, mostrare determinazione a lottare contro tutto quello che ci può dividere». Per questo motivo, il presidente ha detto che il razzismo deve rimanere fuori dal dibattito.
«Siamo fieri delle forze dell’ordine, da questa prova usciremo ancora più forti», ha poi detto Hollande. Le teste di cuoio hanno attaccato in maniera quasi simultanea i fratelli Kouachi, presunti attentatori del giornale satirico Charlie Hebdo, e Amady Coulibaly, uccidendoli. Dopo il blitz contro quest'ultimo, che si era asserragliato in un supermercato kosher di Parigi, a Porte de Vincennes, sono stati trovati anche i cadaveri di quattro ostaggi e quattro feriti gravi. Non è chiaro se queste vittime siano state prodotte dal blitz o da una precedente sparatoria.
Hollande ha espresso «solidarietà alle famiglie di vittime e ai feriti» e ha nuovamente lodato «coraggio, efficienza, sangue freddo delle forze di polizia». La Francia, ha continuato «è fiera di loro: hanno avviato un'azione collegata, hanno ottenuto il risultato. L'hanno fatto per salvare vite umane».
Tuttavia, ha detto ancora il presidente «la Francia, pur consapevole di aver fatto fronte a queste minacce, non ha ancora terminato il suo complito perché ci sono ancora minacce di cui potrebbe essere obiettivo». Per questo motivo, ha detto Hollande, «Faccio appello alla popolazione, alla vigilanza».
A tarda sera è arrivata una rivendicazione di Aqap (al-Qaeda nella Penisola araba, la branca yemenita a cui hanno dichiarato di appartenere gli autori degli attacchi parigini) tramite il sito The Intercept. «La leadership di Aqap ha diretto e ha scelto gli obiettivi per vendicare l’onore del Profeta». L’attacco è stato diretto contro la Francia «in particolare per il suo ruolo nella guerra contro l’Islam e le nazioni oppresse». Restano nel mirino per future operazioni, tutte le nazioni occidentali, «soprattutto Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia», fino al loro ritiro.
Nel documento c’ spazio anche per sottolineare che la redazione di «Charlie Hebdo ha meritato quanto è successo. Erano stati avvertiti più volte, ma hanno voluto insistere».
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