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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2015 alle ore 09:06.

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«Con l'accelerazione della certificazione della spesa nell'ultima parte del 2014, siamo riusciti a raddrizzare un po' la barca e abbiamo evitato due miliardi di disimpegno di fondi strutturali. Ora la sfida nel 2015 è spendere i 13,5 miliardi restanti della programmazione 2007-2013, di cui 9 nel Mezzogiorno: se riusciamo a centrare questo obiettivo, nel Sud avremo una spinta aggiuntiva alla crescita pari a due punti percentuali di Pil. È una delle grandi sfide del Governo per rendere più robusta la ripresa del Paese». Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega alla coesione e ai fondi strutturali Ue, è visibilmente soddisfatto della performance di fine 2014 che ha evitato traumatiche perdite di risorse. Quando però gli si chiede se si senta più ottimista sul rischio di perdere fondi a fine 2015, quando Bruxelles tirerà i conti finali della programmazione 2007-2013, risponde che «il sospiro di sollievo si tira sempre alla fine».

Nel 2014, comunque, pericolo scampato. A cosa si deve l'accelerazione?
Abbiamo lavorato bene con le task force e il monitoraggio continuo dei programmi, soprattutto là dove era più alto il rischio di perdere fondi, nei programmi regionali di Campania, Calabria e Sicilia, ma anche nel programma nazionale per Pompei. In sostanza abbiamo anticipato il lavoro che farà l'Agenzia per la coesione di accompagnamento delle amministrazioni e monitoraggio della spesa. Da quel che so a Bruxelles l'introduzione di questo cambiamento è stato molto apprezzato.Dobbiamo continuare con un lavoro di rigore e di disciplina nella Pa.

Dei 52 programmi in corso solo tre non hanno raggiunto l'obiettivo e hanno avuto il taglio di risorse: i programmi nazionale Reti, interregionale Attrattori culturali e, curiosamente, il Fondo sociale della Provincia di Bolzano. A cosa sono dovuti questi ritardi?
Il Pon Reti, quello delle grandi infrastrutture, ha scontato un contenzioso legale negli appalti che prescinde dalla capacità di spesa e infatti c'è una trattativa con Bruxelles per cercare di evitare il disimpegno di 23 milioni. Sul Piano Attrattori penso che abbiamo fatto un buon lavoro per rimetterlo in piedi e il fatto che si siano persi solo 4 milioni lo considero un successo. Quanto ai 23 milioni della Provincia di Bolzano c'è stato un problema nella procedura di certificazione della spesa e credo che il Presidente della Provincia abbia già preso provvedimenti. Questo conferma quello che dicevo, che con forme di accompagnamento amministrativo, possiamo evitare errori magari banali e accelerare ulteriormente.

Torniamo alla sfida 2015.
La sfida 2015 si può sintetizzare così: da molte regioni del centro-nord ci arrivano già segnali importanti che il Pil è ripartito, al Sud invece è ancora tutto fermo. Sbloccare il Pil del Sud vuol dire far crescere l'Italia. Se riusciamo a spendere tutti i 9 miliardi previsti, avremo due punti percentuali aggiuntivi di Pil per il Mezzogiorno.

Rispetto a tante politiche per la crescita dichiarate, questa sembra molto concreta. È una priorità nazionale dell'intero Governo?
È certamente così. Anche perché per crescere bisogna far ripartire gli investimenti.

Siete impegnati anche nella programmazione 2014-2020. A che punto siamo?
Abbiamo spedito a Bruxelles tutti i programmi e contiamo di vederne approvati presto un discreto numero.

Ha speranza che la partenza della nuova programmazione sia più veloce della precedente?
Ci sono le condizioni. Per la nuova programmazione abbiamo puntato molto sui piani di rafforzamento amministrativo e già questo 2014 ci dice che la direzione è assolutamente quella giusta: più competenza, più organizzazione, più efficienza amministrativa.

Lei aveva detto che rischiavamo di perdere 4-5 miliardi a fine 2015, ma che si poteva arrivare addirittura a punte di 7 miliardi. Ora si sente più ottimista?
Il sospiro di sollievo si tira alla fine, dicevo. C'è ancora tanto lavoro da fare per evitare il disimpegno alla fine del prossimo anno.

Questo sprint di fine anno è merito anche della sua tenacia?
Merito del lavoro di tutti e della collaborazione che abbiamo trovato con le Regioni e con i ministri. Penso al caso del progetto Pompei dove con il ministro Franceschini abbiamo fatto un ottimo lavoro nel monitoraggio di gare e appalti.

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