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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2015 alle ore 12:39.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2015 alle ore 16:46.

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Gli uffici della Bce hanno presentato questa settimana al Consiglio dei governatori diverse opzioni di acquisto titoli fino a 500 miliardi di euro. Lo riporta «Bloomberg»che, citando due persone che hanno partecipato alla riunione del Consiglio del 7 gennaio, riferisce che non è stata presa alcuna decisione su un possibile programma di “quantitative easing”.

Secondo le indiscrezioni arrivate dall'Eurotower sul tavolo sono state messe diverse opzioni «focalizzate sull'acquisto di obbligazioni sovrane». I diversi piani includono l'acquisto di titoli che godono del massimo rating (AAA) per arrivare a quelli valutati BBB-, ovvero l'ultimo gradino dell'investment grade. Nel primo caso, solo due Paesi, Germania e Lussemburgo godono del massimo rating di tutte e tre le agenzie, dunque il raggio d’azione sarebbe molto ristretto. Nel secondo caso invece sarebbero compresi tutti i Paese dell’area euro tranne Grecia, Portogallo e Cipro. L’Italia ha un rating di BBB- per Standard & Poor’s, di Baa2 per Moody’s e di BBB+ per Fitch.

L'appuntamento è rimandato alla riunione che la Bce ha in calendario il prossimo 22 gennaio. Draghi ha detto più volte che vuole portare il bilancio della Bce dagli attuali 2.200 a tremila miliardi di euro: negli ultimi due mesi la Bce ha comprato titoli garantiti da mutui e altre attività finanziarie (Asset-backed-securities) e covered bond ma l’impatto sul bilancio è stato finora molto limitato. Molti osservatori sostengono che solo un massiccio piano di acquisto di titoli di Stato consentirà alla Bce di centrare il suo obiettivo di tremila miliardi. Ma com’è noto la Bundesbank, principale azionista della Banca centrale europea, ha più volte espresso la sua contrarietà per bocca del presidente Jens Weidmann. D’altro canto, quando Mario Draghi lanciò nel settembre 2012 il piano Omt di acquisto di bond - piano che poi non ha mai avuto bisogno di attuare - lo fece con il voto contrario dello stesso Weidmann.

La Bundesbank però questa volta non è isolata. Con le incognite create dal voto in Grecia a fine mese, si allarga infatti il fronte dei consiglieri - 25 in tutto, i 19 governatori delle banche centrali nazionali più i sei membri del board - contrari a un'accelerazione verso l'acquisto dei titoli di Stato. Ardo Hansson, governatore estone, spiega alla Bloomberg che «personalmente troverei problematico annunciare un programma di acquisto bond inclusi quelli greci a gennaio». La partita insomma è ancora aperta e l’esito della riunione del 25 gennaio si annuncia tutt’altro che scontato.

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