Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2015 alle ore 18:28.

My24
Il premier Shinzo Abe con l’ambasciatore francese in GIappone Thierry Dana (Afp)Il premier Shinzo Abe con l’ambasciatore francese in GIappone Thierry Dana (Afp)

TOKYO – Piena solidarietà del governo e del popolo giapponese alla Francia dopo gli ultimi attacchi terroristici, ma anche nel Sol Levante non mancano le intimidazioni alla libertà di espressione che colpiscono giornali e film, da ultimo - in via preventiva - “Unbroken” di Angiolina Jolie (che mostra le crudeltà nei campi di prigionia giapponesi durante l'ultima guerra).

LA SOLIDARIETÀ - Il primo ministro Shinzo Abe si è recato venerdì sera dall'Ambasciatore francese Thierry Dana e ha apposto la sua firma sul registro di solidarietà (domani lo farà anche il ministro degli esteri Fumio Kishida), mentre il sito Facebook dell'Ambasciata è stato inondato di messaggi di solidarietà. Il Giappone non ha avuto casi di attacchi da parte di terroristi esteri (semmai è stato “esportatore” di terroristi in Medio Oriente), ma ha sofferto di terrorismo interno connesso a motivazioni relgiose (basti pensare al caso del gas sarin nella metropolitana di Tokyo del 1995 perpetrato dalla setta Aum Shinrikyo: 12 morti e 6mila intossicati). Anche una delegazioni dei giornalisti esteri si è recata da Dana a esprimere solidarietà ai giornalisti e al popolo francesi. L'ambasciatore ha colto l'occasione per sottolineare sobriamente di non credere nelle teorie delle guerra di civiltà o di religione, circoscrivendo gli attentati ad atti di terroristi ignoranti addestrati a uccidere. E ha aggiunto che quelli di Parigi sono stati attacchi ai valori supremi della nostra civilizzazione, condivisi dal popolo e dal governo giapponese.

IL CASO ASAHI SHIMBUN -Anche in Giappone, comunque, non mancano i giornalisti sotto tiro e più in generale le minacce alla libertà di espressione, effettuate da frange di estremisti di destra che prendono di mira chi – a loro parere – denigra la nazione biasimando il suo passato militarista. Il problema vero è che il governo Abe ha mostrato una certa tendenza al revisionismo e negazionismo storico, ad esempio su tema delle donne-conforto (le prostitute, per lo più di altri Paesi asiatici, avviate ai bordelli militari durante la guerra).

Nello stesso giorno in cui Abe si è recato dall'ambasciatore francese, un ex giornalista dell'Asahi Shimbun, Takashi Uemura, ha tenuto una affollata conferenza stampa al Foreign Correspondents' Club of Japan per evidenziare le continue minacce alle quali sono sottoposti lui, la sua famiglia e l'Università che gli dà un lavoro part-time. Intimidazioni via telefono e su Internet che si sono moltiplicate da quando, circa un anno fa, il settimanale di destra Shukan Bunshun l'ha accusato di aver inventato due articoli pubblicati nel 1991. In quell'occasione, Uemura diede voce alla prima donna-conforto coreana che uscì allo scoperto dichiarando di essere stata ingannata e reclutata contro la sua volontà nei bordelli dell'Esercito imperiale. La rivista biasimava il fatto che una Università femminile di Kobe stesse per offrirgli un lavoro part-time: dopo aver ricevuto essa stessa molte minacce, la Kobe Shoin Women's gli chiese di rinunciare “volontariamente” al contratto. In seguito Uemura è stato assunto part-time da una piccola università cristiana dell'Hokkaido, la Hokusei Gakuen, che finora ha resistito alla tentazione di allontanarlo nonostante le minacce degli estremisti di mettere bombe nell'istituto.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi