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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2015 alle ore 16:06.

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Gerard Biard (Afp)Gerard Biard (Afp)

«Questo numero sarà un numero «normale», per così dire: noi ci siamo sempre, ma ci sono anche i terroristi, quindi ci saranno i numerosi Charlie Hebdo, con tutte le rubriche, gli spazi, consueti, usuali, tutti i vignettisti, tutte le penne di Charlie Hebdo, saranno presenti».

Lo ha detto il nuovo direttore della rivista satirica francese che ha subìto il recente attentato, Gerard Biard, in una intervista rilasciata a Sky TG24 HD, parlando del nuovo numero che sarà diffuso in 1 milione di copie il prossimo 14 gennaio.
«Tutti avranno il loro spazio, il loro posto, in questo numero che vuole dire che non hanno ucciso questo settimanale - ha proseguito Biard - Tutti i lettori vi ritroveranno lo spirito di questa rivista, lo ritroveranno nelle edicole, magari anche coloro che non hanno mai comprato Charlie Hebdo e lo faranno stavolta, devono sapere, non quello che era ma quello che è ancora Charlie Hebdo e devono sapere che cosa questi assassini hanno voluto attaccare attaccando Charlie».

«Hanno attaccato chiaramente la libertà di stampa, la libertà di espressione, il diritto alla satira e alla caricatura, ma i terroristi hanno attaccato il laicismo. Perché se non c`è il laicismo nessuna libertà, nessuna fraternità, nessun tipo di uguaglianza è possibile», ha concluso.

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