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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2015 alle ore 07:39.

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TOKYO - L'economia giapponese crescerà a un tasso reale dell'1,5% e a un tasso nominale del 2,7% nell'anno fiscale 2015 che inizia il prossimo aprile: lo ha previsto oggi il governo giapponese, che si appresta ad approvare dopodomani un budget statale di previsione da record a 96.300 miliardi di yen (in rialzo rispetto al precedente bilancio di previsione da 95.900 miliardi).

Una performance che sarà agevolata dal calo dei prezzi del petrolio e da una manovra addizionale di stimoli fiscali da 3.118 miliardi di yen approvata venerdì scorso. Queste, almeno, sono le previsioni ufficiali, che spesso si rivelano ottimistiche, come nel caso precedente. L'Ufficio di gabinetto, infatti, ora stima che il Pil nell'annata in corso (a tutto marzo) si contrarrà dello 0,5% a causa della mancata ripresa dei consumi seguita al rialzo dell'Iva dal 5 all'8% scattato il primo aprile 2014: una vera delusione, visto che nel luglio scorso le previsioni ufficiali indicavano una crescita 2014 dell'1,2 per cento.

La novità è che l'incremento del budget non si tradurrà in emissioni addizionali di nuovi bond statali, il cui ammontare sarà anzi ridotto di 4.400 miliardi di yen a 36.900 miliardi: l'incremento di spesa sarà finanziato attingendo alle riserve e a un gettito fiscale superiore alle previsioni. Escludendo gli effetti del rialzo dell'Iva, il governo pronostica che l'inflazione si attesterà all'1,2% nell'annata in corso e all'1,4% nell'esercizio 2015: ancora su livelli lontani, dunque, dal target del 2% dei prezzi al consumo perseguito dalla banca centrale.

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